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"Ti metto in una Renault 4", inchiesta sulla band pro Brigate rosse P38. E i 'compagni' gli pagano le spese legali

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"Ti metto dentro una Renault 4 (il modello di auto in cui è stato trovato il corpo senza vita del segretario della Dc, Aldo Moro, il 9 maggio 1978 , ndr), Brigate rosse scritto sul contratto" cantano i P38 la Gang, nome che è tutto un programma, nelle loro canzoni che si possono ascoltare anche su Spotify. Il gruppo per i riferimenti al terrorismo è stato fatto oggetto di numerose denunce e i componenti sono stati identificati dalle forze dell'ordine, nonostante si esibiscano col passamontagna e si facciano chiamare con pseudonimi come Young Stalin, Astore, Papà Dimitri e Jimmy Pentothal.  

 

A Torino c'è un fascicolo aperto con l’ipotesi di reato di istigazione a delinquere ed è indagato anche il presidente del circolo Arci di Reggio Emilia in cui il gruppo si è esibito nel concerto del primo maggio. Ma non è un caso isolato. Sono state acquisite dalla procura piemontese le denunce sulla band ’P38 la Gang’ per il concerto che lo scorso 25 aprile è stato tenuto dal gruppo in Abruzzo, nel circolo Arci Scumm di Pescara. Durante la performance pescarese, i ragazzi hanno inneggiato alle Brigate rosse con passamontagna bianchi a coprire il volto e nomi di fantasia per non farsi riconoscere. Sono stati denunciati, per apologia di reato, dalla Digos del capoluogo abruzzese, dopo l’esposto alla procura pescarese di Bruno D’Alfonso, figlio del carabiniere di Penne (Pescara), Giovanni d’Alfonso, vittima di terrorismo, ucciso dalle Br nel ’75, nella sparatoria per la liberazione di Vittorio Vallarino Gancia. La denuncia di Pescara è stata la prima segnalazione nei confronti della band alla procura e se il reato di apologia di reato resterà al tribunale di Torino, dov’è stato aperto il fascicolo, per gli altri reati si procederà nel tribunale del capoluogo adriatico. 

Intanto in area antagonista si mobilitano per la band: in una raccolta fondi promossa sul sito Produzioni dal basso sono stati raccolti oltre 7mila euro per le spese legali. 

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