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"Torniamo a colpire", la minaccia dell'Isis all'Europa distratta dalla guerra. Allarme per nuovi attentati

Luigi Frasca
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Sfruttare la guerra in Ucraina come elemento di distrazione per condurre attacchi in Europa e rivendicare gli ex leader uccisi. È questo l'appello rivolto dallo Stato Islamico (Isis) ai suoi miliziani. «Annunciamo, con l'aiuto di Dio, l'inizio di una battaglia benedetta per rivendicare i due sceicchi Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi e Sheikh al-Muhajir Abu Hamzah al-Qurayshi», ha detto il nuovo portavoce dell'Isis, Abu Omar al-Muhajir, in un messaggio audio diffuso su Telegram. Invitando tutti i jihadisti a riprendere gli attacchi in Europa e a trarre vantaggio dalla guerra in Ucraina, il portavoce dell'Isis si è rivolto «a tutti i leoni del Califfato e ai combattenti dello Stato Islamico ovunque. Se colpite, colpite duramente in modo da causare dolore e terrorizzare».

Si spera, ha aggiunto il portavoce del gruppo jihadista, che la guerra in Ucraina non termini fino a quando non verranno bruciati «i crociati e distrutti i loro territori». A marzo l'Isis ha confermato la morte del suo ex leader al-Qurayshi, ucciso all'inizio di febbraio in un'operazione militare Usa nel nord ovest della Siria, e la nomina di Abu al-Hassan al-Hashimi come successore.

Ma i seguaci dell'Isis potrebbero anche essere reclutati dall'esercito russo. Nei giorni scorsi, infatti, Rayan Maarouf di Suwayda24, un collettivo di attivisti che segue le attività dell'Isis nel deserto siriano, ha affermato che ai combattenti sono stati promessi non meno di 600 dollari al mese, una somma di denaro enorme per i siriani, colpiti da una vasta disoccupazione, per farli arruolare nelle truppe russe che combattono in Ucraina. Secondo gli analisti è probabile che i combattenti dalla Siria vengano schierati nelle prossime settimane, soprattutto dopo che il generale Alexander Dvornikov, che conosce bene le forze paramilitari addestrate dalla Russia in Siria, è stato nominato a capo dell'offensiva militare.

La ripresa della minaccia terroristica in Europa è seguita con molta attenzione dai servizi di intelligenze di tutti i Paesi. Come anticipato da Il Tempo nei giorni scorsi i servizi europei e americani da tempo sono in allarme proprio per la possibilità che l'Isis sfrutti la situazione di instabilità dei Pesi occidentali per infiltrare cellule terroristiche e compiere attentati, facendo alzare ancora di più il clima di tensione. Tre settimane fa W.E.A., 34 anni, nato in una cittadina della Francia settentrionale al confine con il Belgio, ma di origini tunisine,è stato arrestato a Colonia, in Germania, con circa due chili di tritolo, un quantitativo di esplosivo in grado di far saltare in aria un palazzo. Quando la polizia tedesca lo ha fermato era in compagnia di altre due persone. Il 34enne, ora difeso dall'avvocato Melanie Jüde, sembra sia andato in trasferta in Germania dalla Francia proprio con l'obiettivo di realizzare un «colpo». Si sta indagando per capire se l'intento di questo francese di origini magrebine fosse quello di fare una rapina, come avrebbe dichiarato l'indagato. Non è da escludere, però, che il giovane volesse in realtà compiere un attentato terroristico.

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