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Guerra Ucraina, l'Unione Europea dice sì ad altri 500 milioni in armi: ira di Putin, la decisione mai presa finora

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Lunedì i ministri degli Esteri dell'Ue daranno il via libera alla nuova Strategia di difesa comune Ue. L'adozione in questo Consiglio Affari esteri era già prevista da tempo ma in pieno conflitto russo-ucraino assume un significato diverso.

Certamente ci sarà un forte messaggio da parte dei ministri a dotarsi di una forma di difesa comune contro le minacce esterne ma a quanto pare, tranne alcune modifiche, l'ultima versione della "Bussola Strategica" - così si chiama il piano - non sembra aver subito grossi cambiamenti sull'impianto emerso da due anni di lavoro. Il documento sarà poi approvato qualche giorno dopo dal Consiglio europeo del 24 e 25 marzo.

Sul tavolo dei ministri vi sarà poi la proposta avanzata dall'Alto rappresentante Ue per la politica Estera, Josep Borrell, a Versailles, di stanziare un secondo pacchetto di 500 milioni di euro in aiuti militari dallo strumento Epf, European Peace Facility.

L'Ue si ritroverà a mandare altre armi, insomma, come mai aveva fatto nella sua storia. Una decisione che ha già suscitato le ire di Putin e alcune critiche nel dibattito politico interno ai paesi. Il via libera non avverrà lunedì stesso perché mancano appunto dei passaggi nazionali, come l'ok del Bundestag tedesco, previsto per mercoledì.

Per quanto la Bussola Strategia fosse uno dei punti chiave del programma della Commissione - a cui ha lavorato l'Alto rappresentante e vicepresidente Borrell - e della presidenza francese di turno del Consiglio Ue, sembra comunque non servire nell'urgenza della contingenza. Lunedì i ministri si concentreranno più su cos'altro mettere in campo per costringere Putin a trattare e quanto meno arrivare a un cessate il fuoco. A Bruxelles si dicono aperti a nuove sanzioni, ribadiscono l'ampiezza e la portata eccezionale di quelle adottate finora ma rimane il nervo scoperto del blocco dell'import energetico, che eviterebbe di continuare a pagare le fatture energetiche a Mosca ma lascerebbe senza gas molti paesi Ue.

"La bussola strategica riflette le nuove sfide, le nuove minacce, le nuove realtà in Europa", ha detto un alto funzionario in vista dell'incontro di lunedì. Ma "non sono 40 pagine relative alla crisi ucraina. È un documento con un orizzonte da cinque a dieci anni". Anche se "gli Stati membri hanno capito quanto sia importante stare tutti insieme e cercare di condividere la stessa visione dell'ambiente geopolitico", rimane dunque la Rapid Deployment Capacity, la capacità di schieramento rapido di 5mila unità e anche la tempistica non sembra aver subito accelerazioni. Ci saranno delle esercitazioni comuni tra i battaglioni già dal prossimo anno e questa è una novità se si considera che i Battlegroup (gruppi tattici dell'Ue), istituiti nel 2007, non avevano questa modalità. Ma la piena operatività sarà a partire dal 2025 e coprirà almeno l'arco di tempo fino al 2030.

La crisi, dunque, non ha impresso alcuna accelerazione al progetto di difesa comune. Oggi si vogliono evitare gli errori del passato, come quelli commessi con i cosiddetti gruppi tattici dell'Ue, poi, non solo avevano una capacità di circa 1500 unità ma non furono mai utilizzati in teatro di operazioni. "Non è una forza, è una capacità - spiega il funzionario-. Naturalmente, alla fine, la capacità deve essere tradotta in forza. Se vogliamo che l'Ue agisca più velocemente in un modo più solido, dobbiamo avere tutti i parametri sul tavolo, bisogna lavorare sulla base di scenari: dal soccorso alle evacuazioni".

Saranno poi definiti gli asset strategici, dispositivi satellitari, unità mediche mobili e tutti gli strumenti necessari per affrontare le crisi e infine "la capacità di finanziarla" perché quello finanziario "è stato uno dei motivi per cui una forza del genere non si è sviluppata in passato". Per la prima volta viene presentato il lavoro dell'analisi delle minacce elaborata dalle 27 intelligence. Anche alla luce della situazione attuale sarà accentuato il legame con la Nato e si è ampliata la parte relativa alle minacce ibride, gli attacchi informatici e la manipolazione delle informazioni con un coordinamento maggiore tra i 27.

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