caccia all'oro russo

Sanzioni agli oligarchi: la Finanza congela 66 milioni a Usmanov e una villa in Sardegna ad Aven

Valeria Di Corrado

Settimo blitz della Guardia di Finanza, su disposizione del Comitato di sicurezza finanziaria del Mef, per congelare i beni di proprietà di 893 russi e bielorussi ai quali il Consiglio dell'Unione europea ha imposto sanzioni perché ritenuti sostenitori politici o finanziari dei "decisori responsabili dell'annessione della Crimea e della destabilizzazione dell'Ucraina". Il nucleo speciale di Polizia valutaria ha congelato oggi un complesso immobiliare da 12 milioni di euro in località Punta Sardegna (in provincia di Sassari), la cui proprietà è riconducibile per un terzo - pari a 4 milioni di euro - a Petr Olegovich Aven, "tra gli oligarchi più vicini a Vladimir Putin". Il suo nome è finito lo scorso 28 febbraio nella black-list dell'Ue in quanto "importante azionista di Alfa Group, che comprende una delle principali banche russe: Alfa Bank". Rientra - si legge nei motivi - tra i circa 50 ricchi uomini d'affari russi che incontrano regolarmente Putin al Cremlino". La loro amicizia risale al 1990, quando Aven era ministro delle Relazioni economiche con l'estero e successivamente vicesindaco di San Pietroburgo.

 

 

Congelati dalla Finanza anche "sei veicoli societari, italiani ed esteri, con in pancia beni immobili e mobili (autovetture) per un valore complessivo stimato in 66 milioni di euro riconducibili ad Alisher Usmanov". Al magnate 69enne era già stata congelata dai finanzieri lo scorso 5 marzo una villa sul golfo del Pevero ad Arzachena, in Sardegna, del valore di circa 17 milioni di euro. È stato inserito nella black-list dell'Ue lo scorso 28 febbraio in quanto «è un oligarca pro-Cremlino che ha legami particolarmente stretti con Putin». «È considerato uno dei funzionari-uomini d'affari russi che sono stati incaricati di gestire i flussi finanziari, ma la loro posizione dipende dalla volontà del presidente. Usmanov sarebbe stato referente di Putin e avrebbe risolto i suoi problemi d'affari».  Ha interessi in società nei settori del minerale di ferro e dell'acciaio, dei media e di internet. La sua principale holding è il gigante dell'acciaio Metalloinvest. Usmanov aveva donato circa 2,5 milioni di euro al Comune di Roma durante l'amministrazione di Ignazio Marino e Virginia Raggi.

 

 

«Sia benedetta qualunque forma di contrasto, dal sequestro al congelamento, che possa in tempi rapidi portare al blocco del conflitto: tutta la comunità gallurese ne è consapevole - spiega all’Adnkronos il segretario generale Cisl Gallura, Mirko Idili -, ma qui le ripercussioni sono molto forti, il blocco dei conti colpisce tutto il comparto turistico, ma la parte più debole è quella dei lavoratori: persone che non hanno nulla a che fare con gli oligarchi». La Sardegna viene scelta come meta estiva da circa 40mila turisti russi, la maggior parte dei più ricchi frequenta la Costa Smeralda dove possiedono o prendo in affitto ville di lusso e yacht, ma intorno a loro gravita una galassia di lavoratori che sta venendo travolta da questa vicenda. «Subito dopo il congelamento dei beni sono arrivate le lettere di licenziamento da parte delle società che gestiscono i loro beni o forniscono servizi, ma la situazione è ancora peggiore - rivela il sindacalista gallurese -, se i licenziati potranno accedere a contributi come la Naspi, ci soni tanti altri che sono stati "congelati" a loro volta: niente stipendio e niente licenziamento, fermi nel limbo. Assieme alle loro famiglie».