5 vittime a oggi

Una giornalista ucraina e un operatore americano uccisi. "I russi li prendono di mira", Putin fa la guerra anche ai media

Si allunga la lista dei giornalisti che hanno perso la vita nella guerra tra Russia e Ucraina. La Fox News ha dato notizia dell'uccisione di Pierre Zakrzewski, 55 anni, fotografo e videoperatore di origine irlandese ucciso a Horenka, alla periferia di Kiev. Nell'attacco di lunedì ha perso la vita anche la giornalista ucraina Alexandra Kuvshinova, che era con lui, ed è rimasto ferito il corrispondente di Fox  Benjamin Hall. L'anchorman in onda ha annunciato "la notizia che non avrei mai voluto dare", e visibilmente emozionato ha definito il collega "una leggenda e un amico". 

 

"Pierre - ha commentato il network americano - era un fotografo di guerra che ha coperto quasi tutte le storie della Fox dall’Iraq all’Afghanistan alla Siria. La sua passione e il suo talento non avevano eguali". L’anno scorso Zakrzewski era stato uno dei personaggi chiave nel portare via dall’Afghanistan una serie di giornalisti freelance afghani e le loro famiglie. A dicembre era stato insignito del premio "Eroe sconosciuto" per il suo incredibile lavoro, sia dal punto di vista tecnico sia, soprattutto, umano. Il fotografo era in auto, assieme al giornalista Hill, per raccontare l’avanzata dei soldati russi in Ucraina quando è stato attaccato dai militari, che hanno sparato verso la loro macchina. Hill è rimasto ferito, Zakrzewski non ce l’ha fatta. 

 

Dopo è stata diffusa la notizia che la giornalista ucraina Alexandra Kuvshinova è morta in seguito all'attacco russo di ieri nel nord ovest di Kiev in cui è rimasto ucciso il cameraman della Fox Zakrewski. 

Finora si era parlato di almeno tre giornalisti uccisi dai militari russi. Le tre vittime sono il corrispondente militare ucraino Viktor Dudar (ucciso durante le ostilità vicino a Mykolayiv), l’operatore televisivo ucraino Yevhen Sakun (ucciso durante un attacco missilistico a Kiev) e il giornalista documentarista americano Brent Reno (ucciso a un posto di blocco a Irpen, nella regione di Kiev). Inoltre, molti giornalisti sono stati feriti da bombardamenti mirati. In particolare, l’auto blindata con l’insegna "stampa" del giornalista svizzero Guillaume Bricke durante un trasferimento verso Nikolaev è stata colpita dal fuoco dei militari russi. Il giornalista è rimasto ferito. Anche due giornalisti cechi di Voxpot, Maida Slamova e Vojtech Bogach, sono stati bombardati dalle truppe russe. Due corrispondenti danesi di Ekstra-Bladet, Stefan Weigert (giornalista) ed Emil Filtenborg Mikkelsen (fotografo-reporter), hanno ricevuto ferite da arma da fuoco. Le truppe russe hanno attaccato anche il gruppo televisivo britannico Sky News. Il corrispondente capo Stuart Ramsey ei suoi quattro colleghi sono caduti in un’imboscata mentre tornavano a Kiev. Un proiettile ha colpito Ramsey alla schiena, il cameraman Richie Mokler è stato salvato da un giubbotto antiproiettile, che è stato colpito due volte.

 

L'esercito russo "sta combattendo contro la copertura giornalistica obiettiva dei crimini di guerra commessi in Ucraina", ha affermato Lyudmila Denisova, commissaria per i diritti umani del parlamento di Kiev.