Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Positivi asintomatici liberi senza tampone, la ricetta Covid di Vaia

Federica Pascale
  • a
  • a
  • a

“Abbiamo detto che crediamo nella scienza e nella vaccinazione. Se è così, e invitiamo i cittadini a vaccinarsi per avere una sintomatologia lieve, dobbiamo anche trattarli come adulti”. Così il professor Francesco Vaia, ospite della puntata di mercoledì 19 gennaio de L’Aria che Tira, il talk di approfondimento politico condotto da Myrta Merlino su La7. Il direttore dell’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani sostiene che tutti coloro i quali risultano positivi, e hanno fatto la terza dose, dovrebbero poter uscire dalla quarantena dopo cinque giorni senza necessariamente fare un tampone.

“I centri per il controllo e la prevenzione della malattie infettive ci hanno detto che la persona contagiata, e quindi positiva, è a sua volta contagiosa due giorni prima che sia sintomatico e tre giorni dopo che è diventato asintomatico”. Per questo, in America, le regole sono molto diverse da quelle italiane. Infatti, gli asintomatici non fanno il tampone e restano in quarantena molto meno. Il tracciamento, secondo il professor Vaia, è impossibile senza la collaborazione dei cittadini. E per avere questa, è necessario che le regole siano più chiare e semplici.

“Il Covid ha disvelato le nostre insufficienze come sistema sanitario” afferma Vaia, che sostiene la proposta del professor Bassetti in merito alla necessità di comunicare i dati di contagiati, malati e morti in maniera diversa: “Forse sarebbe il caso di mostrare un’analisi più fine e puntuale”. “Una cosa che mi permetto di dire, e spero di non sollevare alcuna polemica, è che credo che il sistema nel suo complesso sia lontano da quello che avviene nella realtà”. Tra l’altro, nell’ultimo mese, sono aumentati i casi di persone asintomatiche che non si recano in farmacia per il tampone ma piuttosto lo fanno a casa e, i responsabili, si mettono da soli in quarantena evitando “la trafila del tracciamento”. Per questo motivo, i numeri divulgati non sono necessariamente corrispondenti al reale numero di positivi.

Dai blog