didattica in presenza

Il Tar della Campania sconfessa Vincenzo De Luca: sospesa l’ordinanza, scuole aperte

La quinta sezione del Tar Campania ha accolto il ricorso presentato da alcuni genitori contro l’ordinanza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella parte in cui si rinvia al 29 gennaio la ripresa della didattica in presenza per le scuole dell’infanzia, elementari e medie. L’efficacia dell’ordinanza è quindi sospesa. Il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, con decreto cautelare ha accolto il ricorso degli avvocati Luca Rubinacci e Giacomo Profeta, e ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio dell’8 febbraio.

 

 

«Nessuna violazione perché risulta provata una condizione di eccezionale straordinaria necessità»; «le misure nazionali non sono fondate sul parere tecnico scientifico del Cts»; «l’ordinanza regionale quindi è fondata, equilibrata è proporzionata». È questa la memoria di costituzione e difesa della Regione Campania che avevano presentato gli avvocati Almerina Bove, Michele Cioffi, Massimo Conzoli e Tiziana Monti al Tar della Campania contro i ricorsi che chiedevano di bocciare l’ordinanza del presidente Vincenzo De Luca sulle chiusura delle scuole in tutta la regione motivata anche «a causa di un Rt di 1.78». 

 

 

«Sul piano tecnico amministrativo si eccepisce che non sussistono i presupposti per la tutela cautelare - è scritto nel ricorso di 12 pagine - le segnalazioni dei dirigenti scolastici e dei sindaci della regione Campania e lo stato dei contagi e dei servizi sanitari confermano gli estremi di una situazione di fatto straordinaria e contingente». Quindi c’è una evidenza «di impossibilità di garantire la prosecuzione in sicurezza delle attività scolastiche a causa della diffusa inidoneità strutturale degli edifici sul piano del sistema areazione, della indisponibilità di tamponi e la mancanza di auto sorveglianza sui contagi all’interno delle classi». Ma i legali della Campania hanno perso il round in tribunale e la decisione al momento è sospesa: lo stop previsto dall’ordinanza numero 1 del 7 gennaio era inteso per le scuole medie, elementari, infanzia e asili nido.