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Covid, il virus è dilagato a scuola: boom di contagi tra gli studenti

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Dario Martini
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La lezione dello scorso anno non è servita a molto. Pare di ripercorrere l'identica storia. Anche stavolta il problema è lo stesso: il boom di contagi nelle scuole. I dati non mentono: nella popolazione italiana sotto i 19 anni si registra il maggior aumento percentuale di casi di positività al Covid. La crescita maggiore riguarda la fascia d'età 0-9 anni, quella quasi totalmente non vaccinata, dato che le iniezioni per i bambini con più di 5 anni sono iniziate poco tempo fa, a metà dicembre.

Abbiamo confrontato l'andamento dei contagi tra il primo settembre e il 21 dicembre scorso (tabella a fianco). L'aumento più marcato è quello nei bambini tra 0 e 9 anni: +43%. Da inizio pandemia al primo settembre erano stati registrati 253.961 casi. Quasi tre mesi dopo, il 21 dicembre, sono saliti a 361.987, ovvero 108.026 in più. Segue la fascia d'età 10-19 anni, con un aumento percentuale del 26% (123mila casi dal primo settembre).

Seguono le fasce 30-39 anni (+20%) e 40-49 anni (+21%). L'aumento meno marcato si rileva negli over 80: 11% tra 80 e 89 anni e 9% sopra i 90 anni. Il governo è sicuramente a conoscenza di questi dati. Non ci troviamo nella stessa condizione dell'anno scorso, quando le scuole furono chiuse e gli studenti andarono in Dad. Stavolta, sono rimaste aperte fino alla pausa natalizia. La crescita della curva epidemica è sicuramente trainata dalla variante Omicron, ma anche dal dilagare del virus nella popolazione più giovane. Molto si è discusso sulle condizioni di sicurezza nelle scuole, dai trasporti al distanziamento in classe. Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, però, al momento non vede segnali preoccupanti: «Il 10 gennaio il rientro in classe sarà in presenza».

Se Dad ci dovrà essere, sarà solo «dovevi siano condizioni straordinariamente rilevanti ma isolate». Solo lì le Regioni potranno disporre chiusure ma «molto isolate e per il tempo necessario per verificare il cluster. La nostra indicazione è che si torna in presenza». Anche le Regioni, assicura il presidente della Conferenza e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, lavorano per mantenere la scuola in presenza: «Fondatante di contagi».

Per allontanare il rischio che sempre più classi finiscano in quarantena assicura che si faranno più tamponi a campione. Nessun green pass per gli studenti, conferma Bianchi, ma un invito costante ai vaccini, anche per i più piccoli. L'appello è ai genitori: immunizzare i bambini è «un atto di responsabilità importante». I ragazzi nella fascia 12-15 anni sono già vaccinati al 75%, il personale al 95%, percentuale a cui va aggiunta quella dei guariti. Il problema dei no vax tra prof e Ata, insomma, è «una minoranza molto esigua». Al rientro dalle vacanze, si punterà su mascherine Ffp2 e sul tracciamento, per il quale scenderà in campo anche l'esercito, ha assicurato il commissario Figliuolo.

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