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Omicidio Diabolik, la ex fidanzata del presunto killer: mi hai rubato la pistola e hai sparato

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«M’hai rubato la pistola per fà ’n omicidio de m...!». Così l’ex compagna di Raul Calderon, presunto killer di Diabolik in una telefonata intercettata contenuta nell’ordinanza di convalida del gip di Roma. Calderon, argentino, è in carcere con l’accusa di omicidio aggravato dal metodo mafioso in relazione alla morte di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti a Roma con un colpo di pistola.

All’arresto si è arrivati dopo le indagini, coordinate dalla Dda di Roma con il procuratore Michele Prestipino e l’aggiunto Ilaria Calò e il decreto di fermo è stato eseguito dalla Squadra Mobile di Roma. «Lo sai hai ammazzato Diabolik con la pistola mia, la 9X21, se me fai passà li guai sò cazzi tua Raul, quando te fai trent’anni lo vedi come stai male…cò questo addio bello…e fa che nessuno mai me viene a bussà perché dico tutto quello che so». «Tu stai male - replica Calderon - te rendi conto de quello che dici….dillo….urlalo brutta tr…». «A Raul….forse non hai capito che lo sanno tutti…te devi andà a fà trent’anni perché non me li voglio fà io per te…hai usato la pistola della rapina», conclude la donna. 

 

 

A tradire il presunto killer di Diabolik è stato anche il tatuaggio sul polpaccio, coperto da una fasciatura durante i momenti dell’omicidio. «Un rilevante elemento per l’identificazione del sicario è la presenza di una fasciatura atta a coprire il polpaccio destro. Grazie ai filmati eseguiti dalla polizia giudiziaria il settembre 2019 si evidenziava che sulla gamba destra di Calderon comparivano due tatuaggi» si legge nell’ordinanza di convalida del fermo del gip.

 

 

«Sulla base di quanto rilevato durante il servizio è doveroso evidenziare che dalle immagini del video che ha documentato le fasi dell’omicidio di Piscitelli è emerso che il suo killer indossava una bandana verde, che copriva la capigliatura e una vistosa fascia bianca proprio al polpaccio destro idonea a nascondere la presenza di eventuali segni distintivi quali possono essere ad esempio i tatuaggi» scrive il gip. «Anche la bandana verde a copertura di tutta la parte anteriore del capo è risultata idonea ad occultare l’attaccatura dei capelli nella parte frontale della testa, particolarmente stempiata e perciò in teoria agevolmente riconoscibile da possibili osservatori dell’azione» si legge nell’ordinanza. 

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