sanità allo sbando

Barelle a noleggio a caro prezzo per gli ospedali: caos pronto soccorso nel Lazio

Antonio Sbraga

I Pronto soccorso laziali sono sempre più ridotti in «barella», con i pazienti costretti a restare per ore e anche per giorni sulle lettighe delle ambulanze, stipate nelle astanterie per carenza di posti letto nei reparti di degenza. Ma anche a causa della vetustà delle barelle ospedaliere, talmente vecchie e malridotte che ora la Regione Lazio preferisce prenderle a noleggio, anche per azzerare «il rischio dei cosiddetti "blocchi barella" dovuti alla mancanza delle medesime nell'area emergenza/urgenza dei Pronto Soccorso». Prevedendo un «importo massimo spendibile di 4 milioni e 795 mila euro l'anno» per il prestito-Barella: non per l'ingaggio dell'omonimo centrocampista azzurro, ma per l'affitto delle lettighe. Anche se le 10 Asl e le 7 aziende ospedaliere laziali «potranno emettere Contratti e Ordinativi di Fornitura di durata pari a 60 mesi». Come ha fatto ora l'Asl Roma 6 dei Castelli per far fronte all'urgenza di «dotare i Pronto soccorso aziendali di nuove barelle, stante la vetustà delle attuali in dotazione, per le quali occorre ricorrere frequentemente a ditte specializzate nella riparazione delle stesse con notevoli costi di manutenzione». Per questo motivo l'Asl Roma 6 ha deciso di avviare la prevista «fornitura in noleggio di barelle, comprensiva di assistenza tecnica full risk e sanificazione».

 

 

Trenta barelle affittate per un costo di circa 10 mila euro al mese: l'importo annuale, infatti, è di 119.282 euro mentre quello per i 5 anni del contratto sfora abbondantemente il mezzo milione (596.410 euro). Si tratta di 7 barella trasporto, 3 fluoroscopia, 15 motorizzate, 2 con sforzo e spinta e 3 motorizzate bariatriche. Ma secondo la Regione «l'iniziativa, che consente di abbattere i costi di acquisto e di aumentare lo standard qualitativo del servizio stesso, assicura la presenza continua di barelle per il trasporto di tutti i pazienti che effettuano accesso in Pronto Soccorso tramite Ambulanza».

 

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L'Ares 118, infatti, da anni lamenta che «sostiene costi anche di provenienza da problemi sistemici esterni. Basti pensare all'attivazione di ambulanze cosiddette a spot, per la parte generata dal fermo mezzi nei Pronto Soccorso degli ospedali laziali». E le spese per il noleggio di questi mezzi privati «spot» nel 2019 hanno toccato il record di 9 milioni e 180 mila euro, con un aumento di oltre il 43% rispetto al 2018. In 8 anni l'Ares 118 ha complessivamente speso per l'affitto di questi mezzi di soccorso esterni ben 52 milioni e 662 mila euro, con una media di oltre 18 mila euro al giorno.