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L'Aria che tira, “Sputtanamento?”. Myrta Merlino inchioda Peter Gomez sul conto di Renzi. La difesa: nessun segreto

Giorgia Peretti
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L’inchiesta de “Il Fatto Quotidiano” su Matteo Renzi continua a far discutere negli studi de “L’aria che tira”. Violazione di privacy o diritto di cronaca? Nella puntata di martedì 9 novembre, nel talk show mattutino di Myrta Merlino si fa riferimento alla pubblicazione degli atti dell’indagine che vede protagonista il leader di Italia Viva per finanziamento illecito. Sotto la lente di ingrandimento c’è la diffusione del conto corrente con i compensi ricevuti dell’ex premier. Nel mirino Il Fatto Quotidiano, accusato di aver commesso un illecito. A rappresentare il giornale è Peter Gomez, direttore del "fattoquotidiano.it", che dal canto suo si difende spiegando che gli atti sono stati “regolarmente depositati alle parti e dunque non più coperti da segreto”. L’obiezione fatta al quotidiano diretto da Marco Travaglio è quella di non rispettare lo stato di diritto ma Gomez ribatte: “Questo dovrebbe essere chiaro a tutti specie a chi fa politica che il comma 7 dell’art. 114 recita che tutti gli atti che non sono più coperti dal segreto e questi sono atti depositati possono essere pubblicati nel contenuto. Non integralmente ed è quello che è stato fatto in questi giorni”.

 

 

Non si sarebbe varcato il confine privato di Renzi perché “stiamo parlando di un politico che non solo in Italia ma in tutte le democrazie occidentali ha una privacy attenuata rispetto agli altri cittadini. Il “Fatto” poi ha pubblicato le entrate non il conto corrente”. “Molte cose venute fuori non sono rilevanti ai fini delle indagini. Ci si chiede quale sia l'idea, lo sputtanamento?”, chiede la Merlino. Gomez si difende: “No, la verità è che ci sono signori che si ritengono intoccabili, non funziona così. C'è un problema politico c'è una contraddizione grossa come una casa gli elettori liberamente si faranno un’idea, vedendo che Renzi si batte per la parità fra uomo e donna e poi va ospite pagato da un signore che le donne le tiene chiuse in casa o che i gay li manda in carcere”.

 

 

Sulla questione interviene anche Maria Giovanna Maglie, ospite in collegamento della puntata: “Un politico a riposo fa quello che vuole. Il legame tra magistratura e giornalismo è troppo spesso ambiguo, nessuno può vantarsi di essere garantista perché tutti sono giustizialisti a giorni alterni e quando conviene a loro. L’informazione non è fatta da questo tipo di scoop legittimi o illegittimi è fatta di altro”.

 

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