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Non ce ne libereremo più: "Covid forse già endemico in Italia", cosa dice l'epidemiologo di Stanford Ioannidis

Al G20 in corso a Roma si è parlato molto di lotta alla pandemia, ma con poco realismo. Parola John Ioannidis, epidemiologo di Stanford tra i più influenti al mondo.

Intervistato da La Stampa lo studioso ha affermato che l'obiettivo, fissato dai Grandi, di vaccinare il 70% della popolazione mondiale più che realistico è "ragionevole, ma non sono certo che possa essere raggiunto. Ci sono troppi ostacoli e c'è ancora la corsa ai vaccini in nazioni ricche dove i tassi di immunizzazione restano bassi. Sono più interessato a una vaccinazione vicina al 100% tra gli anziani e i fragili".

 

Poi c'è il fattore varianti, "C'è una sostanziale imprevedibilità, perché non possiamo escludere che ulteriori varianti diventino dominanti. Lo scenario peggiore è legato all'eventualità che queste non siano contrastate dai vaccini attuali". Ma per l'Italia, dove circa il 90% degli over 60 è stato vaccinato, "sono relativamente ottimista, ma sarebbe ideale se si coprisse il restante 10%".

 

"Sarebbe magnifico se sparisse" il Covid, dice Ioannidis, "ma è difficile per un virus così diffuso: stimo che ci siano già stati oltre 3 miliardi di contagiati. Genera, inoltre, molti casi asintomatici, per non parlare dei serbatoi animali. Possiamo sperare che diventi endemico ed è probabile che siamo già entrati in questa fase in molte nazioni europee, per esempio in quelle con i tassi di vaccinazione più alti, come Danimarca o Portogallo, e, forse, in Italia, mentre è ragionevole pensare che si apra una stagione difficile nell'Est Europa".

 

Lo studioso è molto critico con le istituzioni per come è stata affrontata la pandemia dalle sue origini: "un mix esplosivo di politica, media e social media che ha interferito con la scienza", attacca. Sull'obbligo vaccinale sottolinea: "Sono un sostenitore dei vaccini, ma non penso che l'obbligatorietà sia una buona idea. Si ottengono piccoli vantaggi, ma nel lungo periodo si rischia l'effetto opposto, perché molti diventano ancora più scettici. Non si affronta una pandemia con una singola azione. Il peggio è generare animosità e polarizzazione".