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Otto e Mezzo, Antonella Viola addolorata sul ddl Zan: "Più frequenti le alterazioni sessuali che i capelli rossi"

Giada Oricchio
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“L’esito del ddl Zan? Stupita come scienziata”. L’immunologa Antonella Viola, ospite di “Otto e Mezzo” su LA7, mercoledì 27 ottobre, ha espresso tristezza “come cittadina e come mamma” per l’affossamento del disegno di legge sull’omotransfobia e ha ammesso di guardare “con profondo dolore all’applauso del Senato, una sede dove gli interessi di tutti i cittadini dovrebbero essere tutelati”. Ma in collegamento con Lilli Gruber analizza quanto accaduto anche da un punto di vista scientifico: “Sono sorpresa come scienziata. Quello che non sanno le persone che hanno detto no a una legge così importante è che circa 1 persona su 100 nasce con delle differenze o dei disordini nello sviluppo sessuale a causa di alterazioni genetiche, ormonali o malformazione degli organi sessuali. In Italia le persone con i capelli rossi sono 1 su 170-180 anni cioè sono più frequenti le alterazioni legate al sesso che non quelle con i capelli rossi. Ecco queste persone non sono tutelate perché sono diverse, la legge li avrebbe tutelati e avrebbe punito l’istigazione per quello che sono”.

Sull’altro tema molto dibattuto, quello dell’orientamento sessuale, l'immunologa aggiunge: “Nel 2004 i pediatri americani scrissero un documento in cui non si sceglie di essere omosessuali, bisessuali, transessuali, ma è qualcosa che si è. Stiamo praticamente dicendo che si può istigare alla violenza e discriminare le persone sulla base di quello che sono”.

L’approccio empirico non persuade Alessandro Giuli, editorialista di “Libero”, che dà ragione al leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: “Nel ddl Zan c’erano delle esagerazioni, il centrodestra si aspettava che si tornasse indietro a una formulazione diversa, meno impattante e aggressiva. E’ stata bocciata una versione di una legge che non discrimina per ciò che si è, ma per ciò che si decide di essere qui e ora. La legge non era scritta bene. Il ddl Zan si è suicidato da solo. il centrodestra era pronto a votare con LeU e Pd, ma hanno voluto andare avanti con l'impianto originario e non ce l'hanno fatta”.

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