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Papa Francesco, stoccata sul caso dimissioni: "Mi sono ammalato e già cercavano il successore"

Luigi Frasca

«Sono ancora vivo. Mi ha salvato la vita un infermiere, un uomo con molta esperienza. È la seconda volta nella mia vita che un infermiere mi salva la vita. La prima è stata nell’anno 57». Così Papa Francesco, in un’intervista alla radio spagnola Cope che sarà messa in onda domani, ritornando sull’operazione chirurgica al colon a cui è stato sottoposto lo scorso luglio e a quella al polmone, avvenuta invece quando il pontefice era poco più che ventenne. In merito all’eventualità di dimissioni per motivi di salute, Francesco ha risposto «pungendo» chi aveva parlato di possibili dimissioni dal soglio pontificio perché stanco e debilitato: «Ogni volta che il Papa è malato c’è una brezza o un uragano di conclave».

 

«Il Papa - rivela invece il giornalista Carlos Herrera, che ha realizzato l’intervista nella residenza di Santa Marta - parla di salute, delle voci di dimissioni ma anche di eutanasia in Spagna, di Afghanistan, di emigrazione, di Catalogna. Il pontefice ha mandato un messaggio agli Stati Uniti e all’Europa per quello che è successo in Afghanistan, che è una delle questioni che lo interessano di più». 

Papa Francesco, 84 anni, è stato operato il 4 luglio al Policlinico Gemelli per una stenosi diverticolare con segni di diverticolite sclerosante, intervento in cui gli è stata rimossa una sezione del colon, rimanendo ricoverato per 10 giorni.

 

Nelle sue apparizioni recenti il Papa è apparso completamente ristabilito, anche se nell'udienza di venerdì scorso con i parlamentari cattolici ha iniziato il suo discorso scusandosi di non poter parlare in piedi: «Sono ancora nel periodo post-operatorio e devo farlo da seduto. Scusatemi», aveva detto Francesco.

Il Pontefice è atteso da un mese di settembre piuttosto impegnativo: domenica 12 settembre partirà alla volta di Budapest, dove celebrerà la messa conclusiva del 52esimo Congresso eucaristico internazionale. Previsti, prima della celebrazione, gli incontri con il presidente ungherese Janos Ader e con il primo ministro Viktor Orban. Nel pomeriggio del 12 il pontefice raggiungerà la Slovacchia: il viaggio apostolico si concluderà il 15 settembre.

 

Le parole del Papa hanno fatto ovviamente felici gli infermieri che lo hanno curato. «Il personale infermieristico non ha mai lasciato solo il Papa per tutto il suo periodo di degenza al Gemelli - ha detto Maurizio Zega, presidente Opi (l’Ordine degli infermieri) di Roma e provincia - Oggi le sue parole nei nostri confronti sono di estremo piacere e un riconoscimento alla professionalità. Il fatto che una figura di altissimo profilo come il Santo Padre riconosca che la salute-sanità non è più solo un fatto clinico ma di grande importanza anche a livello assistenziale è di enorme importanza. Questo anche da un punto di vista epidemiologico: è ormai dimostrato che una volta avvenuto l’inquadramento clinico del paziente da parte del medico, la parte fondamentale è il suo monitoraggio e la sua assistenza».