fallimento totale

"Quattro bombe in sequenza", l'Isis vuole fare un massacro a Kabul. Lo 007 ammette: anche se fosse un bluff...

Una minaccia incombente, che rende ancora più drammatica la situazione in Afghanistan e in particolare all'aeroporto di Kabul dove da giorni migliaia di afghani si affollano per provare a lasciare il Paese ormai in mano ai talebani. L'allarme dell'intelligence americana è circostanziato ed è contenuto in una nota dei servizi di sicurezza Usa raccolta dalla Cia e condivisa con i Servizi segreti alleati che porta la data di mercoledì 25 agosto.

 

Nel documento riservato si parla di un pericolo imminente di attentato con quattro auto, imbottite di esplosivo che "sarebbero pronte per essere fatte deflagrare, in sequenza, all'altezza di Abby gate, ultimo cancello che annuncia l'aeroporto di Kabul" riporta Repubblica. Una quadruplo attacco che che si tradurrebbe in un massacro di migliaia di profughi che, contenuti dai soldati della Nato, cercano di entrare sugli aerei da trasporto militare che partono dall'aeroporto. 

È il piano dell'Isis per tornare con un gesto clamoroso e sanguinario a gettare il terrore sulla regione mentre gli Stati Uniti sono in fuga entro il 31 agosto, data di scadenza della missione. Nel report si parla un'esplosione seguita a da altre tre "per massimizzare il numero di vittime anche tra i soccorritori che dovessero raggiungere la scena".

 

Il piano intercettato dalla Cia è ordito dall'ISKP, cellula locale dello Stato Islamico con base nella provincia afghana del Khorasan. La minaccia è ritenuta urgente e credibile, tanto che il direttore della Cia William Burns ha incontrato di persona, a Kabul, il leader talebano Abdul Ghani Baradar.

Anche perché l'ISKP, al centro di altri due alert dettagliati negli scorsi giorni, negli ultimi anni ha conteso ai talebani il monopolio delle operazioni terroristiche contro obiettivi militari e civili all'interno del Paese, nel mirino spesso l'etnia Pashtun.

 

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E se fosse un bluff? "In questo momento e con le poche ore che abbiamo di fronte, nessuno è in grado di valutare davvero quanto concreta e imminente sia la minaccia indicata dagli alert di questi giorni. Ma nessuno è così pazzo da pensare di andare a leggere un eventuale bluff. Semplicemente perché non abbiamo più i mezzi e gli uomini sul terreno per farlo e perché questo non ci lascia scelta", dice una fonte di intelligence a Repubblica.