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Covid, sospesi i medici no vax: niente mansioni né stipendio senza vaccino

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Antonio Sbraga
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Ferragosto amaro per i primi 10 operatori sanitari della provincia romana sospesi per «inosservanza dell'obbligo vaccinale». Una sospensione immediata, con «decorrenza dalla data di notifica del provvedimento» deliberato dall'As1 Roma 5 e inviato all'ufficio gestione del personale e alle varie strutture d'appartenenza dei 10 tra medici, infermieri e tecnici coinvolti. I quali rimarranno «senza retribuzione, né altro compenso o emolumento fino all'assolvimento dell'obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale nazionale, e comunque sino al 31 dicembre 2021».

I provvedimenti adottati dall'azienda sanitaria del quadrante est dell'hinterland capitolino arrivano per secondi nel Lazio dopo le 6 sospensioni e gli 11 trasferimenti ad altre mansioni decise dall'As1 di Viterbo. Anche l'As1 di Tivoli, la più estesa della Regione con mezzo milione di residenti in 70 Comuni, ha scritto di aver «verificato la possibilità di adibire, ove possibile, a mansioni, anche inferiori, diverse da quelle del profilo di appartenenza, con il trattamento corrispondente alle mansioni esercitate e che, comunque, non implichino rischi di diffusione del contagio».

Pere, non ne ha trovate per i 10 operatori sanitari sospesi, individuati grazie al riscontro effettuato dall'azienda presso «le banche dati vaccinali regionali e l'elenco dei dipendenti della As1 Roma S del ruolo sanitario». Sin dai primi di luglio il «personale sanitario risultante non vaccinato» era stato invitato dall'As1 Roma 5 «a produrre certificazione di avvenuta vaccinazione o certificazione del medico di medicina generale comprovante la mancata vaccinazione per motivi di salute». Ed è proprio su questo punto che si preannuncia lo scontro legale che verrà, perché i dipendenti della sede legale tiburtina di via Acquaregna lamentano invece la mancanza da 8 mesi del medico competente proprio all'interno dell'azienda sanitaria. «Un fatto grave - denuncia il segretario territoriale Fials As1 Roma 5, Laura Mosticchio - perché alcuni dipendenti attendono la valutazione di idoneità "fragilità" da parte del medico competente, attualmente non presente per il personale afferente alla direzione generale, per quiescenza del titolare dal gennaio scorso». P

er questi motivi il sindacato chiede «al direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'As1Roma 5 di verificare la nomina-presenza del medico competente per i dipendenti nella sede di via Acquaregna», che sono circa 200. E su questa mancanza del camice bianco nella sede aziendale starebbero già puntando i legali incaricati di presentare alcuni dei ricorsi contro le sospensioni. Di cui, però, gli ordini professionali ancora attendono di essere messi a conoscenza: «Comunicazioni ufficiali non mi risultano, quando arriveranno sospenderemo - dice il presidente dell'ordine dei medici di Roma, Antonio Magi - Ma le As1 del Lazio ancora non ci fanno sapere nulla, solo le As1 di Viterbo e Frosinone avevano inviato una comunicazione, però senza le delibere di sospensione. Noi dal marzo scorso che abbiamo inviato le nostre liste alla Regione Lazio».

Da mesi maglia nera proprio per il più alto numero di operatori sanitari che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale. Secondo l'ultimo report settimanale del commissario Figliuolo, infatti, su una «popolazione di personale sanitario» di 202.645, la seconda dose è stata somministrata solo a 171.125, pari all'84,45%, quasi 10 punti in meno della media nazionale del 94,05%.

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