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Mario Draghi, il missile sul reddito di cittadinanza. Così prova a rovinare le vacanze a Renzi e Salvini

Un appello agli italiani: vaccinatevi. E numerosi messaggi, più o meno velati, alla maggioranza che lo sostiene, con le note differenze, al governo. Mario Draghi si ferma per qualche giorno di vacanza - con i ministri, ieri, ci si è dati appuntamento tra un paio di settimane - per essere pronti a ripartire «con la stessa determinazione, anche di più». Perché se l’economia «va bene e speriamo vada anche meglio» ci sono «risposte da dare a problemi urgenti e gravi».

Il premier incontra i giornalisti per un breve saluto prima della pausa estiva in cui augura buone vacanze a tutti gli italiani e ribadisce l’appello: «Vaccinatevi e rispettate le regole». Dopo sei mesi di governo - «ho fatto i complimenti ai ministri ieri per il lavoro fatto, ma ho anche aggiunto che io era il meno adatto a farlo, perché ho interesse costituito nel lodarmi e apprezzarmi» - il primo punto sull’agenda è ancora la lotta al Covid. «Dobbiamo essere sicuri di aver fatto tutto il possibile sulla base dei dati a nostra disposizione», sottolinea il premier.

 

Ma ci sono altri temi che bussano alla porta di palazzo Chigi, «l’occupazione, la riforma degli ammortizzatori sociali, le aziende in crisi, e poi c’è l’agenda del Pnrr, la delega fisco, concorrenza, la lista è lunga e la conoscete anche voi», ammette il premier. E poi c’è la sicurezza sul lavoro, ancora maledettamente d’attualità in questi giorni, un tema «che sta molto a cuore a tutti noi e a me in particolare, dobbiamo cercare di fare qualcosa per migliorare la situazione inaccettabile», dice 
Draghi rivolgendo un pensiero «affettuoso e commosso a tutti coloro che volevano bene a Laila El Harim».

 

Riuscirà il governo a non subire scossoni nell’affrontare una lista di cose da fare così complicata, in pieno semestre bianco? «I partiti guardano ai risultati come faccio io - assicura l’ex Bce - Non hanno in mente obiettivi diversi, sembra strano ma lavorano anche loro per il bene degli italiani, non esiste contrapposizione di fini, che lavorano solo i buoni e gli altri, no si lavora tutto insieme».

Né il pensiero di una eventuale corsa al Quirinale, per cui quotidianamente viene tirato in ballo da qualcuno, lo scompone: «Il governo vive perché c’è il Parlamento che lo fa vivere e legifera. L’orizzonte è nelle mani del Parlamento, non posso esprimere visioni: io sono qui sono stato chiamato per far questo, cerco di farlo al meglio e poi vedremo», dice imperturbabile. Qui e ora, dunque, con la consapevolezza del momento difficilissimo per il Paese, anche se le ultime settimane hanno registrato un innalzarsi di fibrillazione nei partiti che rischia di essere solo un’anticipazione di quello che accadrà da settembre, con le amministrative per le grandi città e poi le grandi manovre per il Colle.

 

Un segnale però Draghi lo manda forte e chiaro, sul reddito di cittadinanza, la bandiera pentastellata sempre osteggiata dal centrodestra, in primis Salvini che pure era nel governo che lo approvò e contro cui per ultimo si è scagliato Matteo Renzi: «È troppo presto per dire se verrà riformato, ridisegnato, se cambierà platea - dice sibillino - Quello che vorrei dire è che il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno». La partita è tutta aperta ma, intanto, buone vacanze.