verso il nuovo cdm

Variante Delta sulle vacanze. Spiagge, mini-lockdown e mascherina all'aperto: si salvi chi può

Le vacanze degli italiani preoccupano il governo. La priorità è fronteggiare la variante Delta che ha fatto entrare il nostro Paese nella quarta ondata dei contagi e minaccia gli ospedali. E la risposta dell'esecutivo di Mario Draghi, oltre al proseguimento della campagna vaccinale, è come noto l'estensione del green pass. Dal 6 agosto il certificato verde che attesta la somministrazione di almeno una dose di vaccino anti-Covid sarà richiesto per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti, accedere a eventi sportivi, spettacoli anche all’aperto, cinema, teatri, palestre, piscine, centri termali, fiere, congressi, sale gioco e bingo. Le vacanze, si diceva. Ebbene, il premier Draghi dovrebbe portare un nuovo decreto in Consiglio dei ministri già questa settimana, per estendere l’obbligatorietà del pass anche per i trasporti.

 

Si parla di aerei, treni e navi, ovvero i trasporti di lunga percorrenza, non metro e bus urbani, Ma appare difficile che l’estensione diventi operativa prima di fine agosto o settembre, visto il pressing della Lega per lasciare l’estate libera da vincoli per non danneggiare il comparto turismo.

 

Ma all'esame del governo ci sono anche misure proprio dedicate alle località turistiche, alle vacanze e agli spostamenti per le ferie. Secondo quanto anticipa il Corriere della Sera, infatti, potrebbe essere imposta la distanza tassativa di dieci metri tra gli ombrelloni negli stabilimenti balneari. Non solo. Potrebbe tornare l'obbligo di mascherina all'aperto e con esse i lockdown circoscritti a focolai locali, ossia mini-zone rosse di durata ed estensione limitate per contenere il contagio, con un occhio di riguardo per le zone di villeggiatura. 

 

Tutto da decidere ancora l’obbligo vaccinale per i docenti e l’uso del Certificato in azienda, che arriverà solo dopo un confronto tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le parti sociali. Intanto il leader Cgil Maurizio Landini esclude eventuali riduzioni allo stipendio per chi non vorrà immunizzarsi come annunciato da alcune aziende, ma sull'obbligo di grenne pass per lavorare afferma: "Non abbiamo contrarietà di principio. Noi abbiamo scioperato per avere i protocolli di sicurezza in azienda. Siamo a favore del fatto che le persone si vaccinino e come sindacato stiamo raccomandando ai lavoratori di farlo. Ma c’è un discrimine: non è possibile pensare a licenziamenti o demansionamenti, perché eventualmente un dipendente sceglie di non vaccinarsi".