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Il documento choc che tira in ballo Speranza: contato anche chi non è morto per il Covid?

Ricordate i bilanci quotidiani della prima ondata della pandemia, quando ci si chiedeva se le vittime erano morte di Covid o con il Covid? Ora l'interrogativo torna prepotentemente d'attualità per un documento ufficiale dell’Avvocatura dello Stato.

 

C'è una frase che fa balzare sulla sedia nella nota di trattazione depositata al Tribunale Civile di Roma nell'ambito della causa intentata da circa 500 familiari delle vittime della pandemia, che vede coinvolti il ministero della Salute, Palazzo Chigi (allora c'era Giuseppe Conte)  e Regione Lombardia. In Italia i dati registrano tra le vittime “tutti coloro i quali avevano il virus al momento del decesso”, è il passaggio incriminato secondo quanto riporta ilgiornale.it. Mentre negli altri Paesi, scrive l'avvocatura, nel conto sono inseriti soltanto “coloro i quali sono deceduti a causa del virus stesso”.

 

Nel documento, rileva ancora il sito, gli avvocati dello Stato - in difesa del governo - sostengono che se anche l'esecutivo avesse aggiornato come doveva il piano pandemico, il numero dei morti non sarebbe comunque diminuito perché “il rapporto tra casi confermati e vittime in Italia non si discosta da quello esistente nel resto del mondo”. Queste le premesse del passagio clou: “Gli stessi dati riferiti all’Italia  devono essere valutati con le dovute precauzioni”, avverte l'Avvocatura, perché “classificano tra deceduti tutti coloro i quali avevano il virus al momento del decesso e non (...) soltanto coloro i quali sono deceduti a causa del virus stesso” come avvenuto in altri Paesi.

 

Una ricostruzione che appare in contrasto con quanto riferito a suo tempo dall'Istituto Superiore di Sanità che aveva stabilito condizioni e circostanze che permettevano di classificare una morte come effetto di complicanze del Covid o da altre cause.  Senza contare che sulle statistiche e gli algoritmi delle autorità sanitarie sono state varate le restrizioni nei modi e nei tempi che conosciamo.