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Mix di vaccini, ecco cosa non dovete fare. L'infettivologo svela tutto

Giada Oricchio
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A Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber su LA7, giovedì 17 giugno, l’infettivologo Federico Gobbi ha fatto chiarezza sul mix di vaccini: “Si può fare AstraZeneca-Pfizer ma non il contrario perché i più efficaci sono i vaccini mRNA messaggero”.

L’infettivologo dell’ospedale “Sacro Cuore Don Calabria” di Negrar, Federico Gobbi, ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, riconosce che in Gran Bretagna c’è stato un aumento dei casi (11.000 in un giorno), ma sottolinea che non c’è stato un aumento dei ricoveri e della mortalità: “Questo ci fa capire che dobbiamo stare attenti e monitorare perché il virus circola e la battaglia non è stata ancora vinta. Le mascherine sono stata un’ottima misura per limitare il rischio di contagiare e di essere contagiati, ma all’aperto la possibilità di essere infettati è molto bassa. Quindi sull’obbligo o no della mascherina, io richiamerei alla responsabilità individuale: da soli all’aperto si può togliere, non è un problema, ma è altrettanto necessario indossarla quando siamo a meno di un metro di una persona, anche all’aperto. Il green pass è una misura utile per ridurre il rischio, ma ricordate che non sarà mai un rischio zero”.

 

 

 

Sul tema caldo del mix di vaccini approvato dopo il pasticciaccio brutto di AstraZeneca ai giovani e al di sotto dei 50 anni, l’infettivologo spiega: “La campagna vaccinale non deve essere descritta come un happening, si tratta di una manovra medica in cui si valuta che i benefici siano superiori ai rischi. Prima del vaccino ci deve essere una corretta anamnesi per capire quale dose somministrare e se i benefici sono superiori ai rischi per il paziente. Per la fascia d’età dei giovani, è chiaro che un vaccino come AstraZeneca che ha un rischio di trombosi 1 a 100.000 versus un rischio di decesso che è inferiore a 1 su 100.000 è ovvio che non deve essere somministrato. Su Pfizer, invece, ci sono casi di miocardite e quindi bisogna valutare se si vuole una circolazione bassa del virus o se non si vuole alcuna circolazione nel timore delle varianti. Tra un po’ dopo Pfizer, tra i 12 e i 16 anni sarà consigliato Moderna, mentre è notizia di oggi che il terzo vaccino mRNA, il tedesco Curevac, ha solo un 47% di efficacia, quindi non funziona e non sarà mai somministrato. Questo ci dice che siamo stati fortunati: i primi due vaccini RNA, Pfizer e Moderna, erano i più efficaci tra tutti quelli messi a punto con questa tecnica innovativa. Se sono meglio di AstraZeneca e Johnson&Johnson? Hanno un’efficacia intorno al 95% contro il virus classico, un po’ meno sulle varianti. L’efficacia di AstraZeneca è inferiore”.

Ma la domanda delle domande è quella relativa al mix di vaccini. La Gruber chiede: “Perché se ho fatto come prima dose Pfizer non mi danno come seconda AstraZeneca visto che gli enti regolatori dicono che mischiarli dà una protezione addirittura superiore a quella di due dosi del medesimo vaccino?” e Gobbi: “Perché i vaccini che possono contrastare le varianti, ora e in futuro, sono Pfizer e Moderna cioè quelli RNA messaggero che sono facilmente modificabili e adattabili”.

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