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Caos procure, arrestato Pietro Amara. Inchiesta sull'ex Ilva: misure anche per l'ex procuratore Capristo

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È stato arrestato l’avvocato Pietro Amara nell’ambito di un’operazione della Guardia di Finanza e della Polizia. Le misure cautelari sono state disposte dalla Procura di Potenza, in relazione a un’inchiesta che riguarda presunte irregolarità commesse dall’ex procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo, in indagini sull’ex Ilva. Le misure riguardano l’avvocato siciliano Pietro Amara, l’ex procuratore Capristo, l’avvocato di Trani Giacomo Ragno e il poliziotto Filippo Paradiso. Nei confronti di Capristo è stato disposto l’obbligo di dimora. 

 

Amara è stato consulente legale di Ilva quando l’azienda era in amministrazione straordinaria e, in tale veste, avrebbe avuto rapporti con Capristo. 

 

A proiettare il nome dell'avvocato sulle cronache nazionali è stato il  caso della loggia “Ungheria”, la presunta associazione in cui magistrati, alti funzionari, forze dell’ordine, esponenti di governo si relazionavano per scambiarsi favori. “Comincio a parlare della loggia Ungheria perché la Procura di Milano, non so come, trova un file del 2015 nel mio computer" aveva detto Amara in un'intervista a  Corrado Formigli. "Si raccomandavano le posizioni di magistrati e funzionari dello Stato che avevano esigenze di varia natura. Io vado a Milano per parlare di Eni, non dell’associazione Ungheria. Ma i pm Storari (definito più volte ingenuo, nda) e Pedio rinvengono due file e quindi si poneva l’esigenza di dare una spiegazione a una cosa singolare. Volevano capire il tessuto relazionale che c’era tra me e tutti quei nomi di spicco. Se 'Ungheria' è una loggia massonica? E’ peggio di un’associazione, è un’associazione a delinquere per abuso d’ufficio, non in modo occasionale, ma come sistema. Storari e Pedio non mi chiesero prove video o audio o documentali, fui io a pormi il problema dei riscontri tanto che dopo le dichiarazioni messe a verbale per un certo periodo mi sono procurato le prove attraverso le registrazioni. Ho registrato colloqui con persone che fanno parte dell’associazione Ungheria e che oggi negano di avermi mai conosciuto sui giornali. Non posso dire se le ho date alla Procura, ma non sono stati Storari e Pedio a dirmi di fare l’infiltrato, sarebbe stata una procedure irregolare”. 

 

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