caos prenotazioni

La Regione Lazio contro Figliuolo: "Vaccinare tutti i giovani subito? Una bufala. Non ci mandano le dosi"

Scontro tra il commissario Figliuolo e l'assessore alla sanità laziale D'Amato sui vaccini ai giovani. Ieri la Regione ha annunciato le date di prenotazione per le varie fasce d'età, senza aprire direttamente a tutti come avviene altrove e auspicato dallo stesso commissario. Ed è polemica.

«L’apertura a chiunque è una bufala: finirebbero le fiale, meglio scadenzare. Di cosa state parlando? Per aprire a tutti le prenotazioni servirebbero molte più dosi che nessuna Regione ha. Che senso ha dire "prenotatevi" e poi concedere l’appuntamento tra due mesi? Noi continuiamo a seguire il modello che ha dato ottimi risultati, quello israeliano, procedendo per classi di età. Il caos che si è visto in altre Regioni qui nel Lazio non lo vedrete» dice Alessio D’Amato, assessore alla Salute della Regione Lazio, in un’intervista al "Messaggero".

 

Dicono i trentenni: «Ma c’era così bisogno di bloccare le nostre vaccinazioni, per proteggere i giovanissimi dell’ultimo anno delle superiori?». «Certo che sì - risponde D'Amato - è giusto che gli esami di maturità si svolgano in sicurezza, erano già stati vaccinati gli insegnanti, perché non proteggere anche i maturandi? E questi sono tutti giovani che, dopo gli esami, andranno ¡n vacanza, ma saranno protetti e dunque non favoriranno la circolazione del virus. Lo stesso vale per l’open week, con AstraZeneca, che si concluderà domenica e che ha già avuto 60mila adesioni. Possono prenotare tutti, dai 18 anni in su, dunque anche i trentenni. A differenza di altre Regioni dove è successo il caos con la ressa nei centri vaccinali, noi stiamo usando una app che consente di riservare l’appuntamento, si viene solo con ticket virtuale, così abbiamo evitato inutili e pericolosi assembramenti». 

 

«Forse non avete capito bene ciò che sta succedendo. Il generale Figliuolo dice che dal 3 giugno si possono vaccinare tutti. Benissimo, Ma è una bufala se le dosi sono ancora limitate, che senso ha questo annuncio? Noi, ogni volta che apriamo la prenotazione a una classe di età, cerchiamo sempre di garantire l’appuntamento entro 20-30 giorni. Dire "apriamo a tutti", non significa "vacciniamo tutti", significa fissare appuntamenti a luglio se non ad agosto. Sono solo parole», insiste D’Amato.

Quindi il Lazio continuerà con le classi di età? «Sì , senza esitazioni, continuiamo a utilizzare il metodo israeliano, che ha dimostrato di essere il più efficiente e anche il più corretto. Salvo le eccezioni degli open day, per il resto si va a scalare per le classi di età. In questo modo entro la fine di luglio avremo somministrato almeno una dose a tutti i cittadini del Lazio che vorranno vaccinarsi. Se dicessero: "da domani vi decuplichiamo le forniture delle dosi", non avremmo dubbi, vaccineremmo subito tutti. Ma invece di aumentare, qui tagliano - sottolinea - da dicembre, da quando è iniziata la campagna vaccinale, non è mai stato dato un programma a lungo termine delle forniture. Ad oggi sappiamo che il 17 giugno, ad esempio, Pfizer taglierà gli invii al Lazio di 70mila dosi così come lo farà in proporzione nel resto d’Italia. Recupererà più avanti, va detto che Pfizer è sempre stata regolare, E AstraZeneca sta tagliando ancora: a maggio abbiamo ricevuto 287mila dosi, a giugno per ora ne sono state confermate solo 209mila. Anche Johnson&Johnson, che doveva consentire l’accelerazione, va a rilento; a maggio 117mila dosi, a giugno ne arriveranno solo 74mila, quantomeno queste sono quelle confermate fino ad ora».