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Funivia Stresa Mottarone, Nicola Morra scarica la colpa del disastro su Conte e Draghi: Con più ristori non sarebbe successo

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La responsabilità del disastro della funivia Stresa-Mottarone è dei governi di Giuseppe Conte e Mario Draghi. L’affermazione è del presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra, intervistato da Sky: “Forse con più ristori si sarebbe evitata la tragedia. Il nostro paese con questo e i passati governi ha erogato sostegni importanti. Dati Inps parlano di oltre 2 miliardi e 700 milioni di cassa integrazione e molti sono arrivati ad aziende che non hanno avuto alcuna flessione di fatturato durante la pandemia. Forse se questo operatore avesse avuto ristori di altra natura, se avesse avuto ristori chi ha avuto vistose diminuzione di entrate, forse avremmo 14 morte in meno”.

 

 

“Mi chiedo - va avanti Morra sul tema della cabinovia piemontese - che razza di procedure di controllo siano quelle che demandano al singolo personale umano un sistema così delicato. Questo operatore, che è responsabile, avrebbe commesso una gravissima azione per ottenere incassi".

 

 

“Io al governo passato c'ero ma spesso sono stato bacchettato dalla maggioranza - ha aggiunto Morra -. Sono stato espulso dal gruppo parlamentare, mi risulta di non essere stato espulso dal Movimento, la mia è una situazione anomala. Nessuno fonda partiti, non vogliamo farlo, io, la senatrice Lezzi e altri ci sentiamo in dovere di rappresentare quei valori per i quali la forza politica alla quale aderivamo aveva tratto la sua ragione d'essere: battaglie di coerenza, controllo della spesa pubblica, legalità. C'è sempre più bisogno di questi valori. Io sono stanco di avere leader da incensare, ognuno deve assumersi la sua responsabilità. Stiamo lavorando affinché sui prossimi provvedimenti si abbia un punto di vista capace di rispettare il diritto ambientale, il codice degli appalti, aumenti il peso dell'economia circolare. Non c'è volontà di incentivare leaderismi, se ci si salva lo si fa tutti insieme”. Parole pesanti quelle del presidente della Commissione parlamentare Antimafia.

 

 

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