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Tagadà, è guerra aperta tra virologi. Bassetti affonda Crisanti: "Non gli va mai bene niente"

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La variante indiana fa discutere ed il livello di allerta è salito ai massimi livelli in Italia. A Tagadà, programma condotto su La7 da Tiziana Panella, è ospite Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, che affronta la questione: “Ad oggi l’unico dato che possiamo dire con una discreta sicurezza scientifica è che sia più contagiosa. Sul fatto che sia maggiormente letale non è possibile stabilirlo, perché ha colpito un paese come l’India che dal punto di vista sanitario non è perfettamente organizzato. È il paese del mondo con la più alta mortalità per malattie infettive. Ci sono il colera, il tifo e altre malattie che alle nostre latitudini non si vedono più. L’India non è un paese evoluto come il nostro e non è possibile fare paragoni”.

 

 

L’infettivologo non è impaurito dalle possibili conseguenze della variante che arriva dall’India, in particolare per la dimostrata efficacia dei vaccini: “Ad oggi nessuna della varianti ha ancora bucato con certezza i vaccini. Ricordiamoci quello che è successo in Inghilterra, nel pieno della diffusione della variante inglese si è fatta una campagna vaccinale che ha portato risultati sotto gli occhi di tutti. Ancora oggi lo strumento migliore per combattere le varianti è la vaccinazione di massa, va detto forte e chiaro. Quando arrivano informazioni come quelle che arrivano dall’India finiscono per essere minanti per la campagna vaccinale perché la gente perde fiducia. Non dobbiamo far perdere fiducia nei vaccini, sono loro che combatteranno le varianti”.

 

 

La Panella fa concludere il suo discorso a Bassetti e poi dallo studio legge le parole del virologo, Andrea Crisanti: “Facciamo pochissimo sequenziamento e quindi non abbiamo il chiaro reale delle varianti in circolazione”. Le dichiarazioni, rilasciate ieri ad Otto e mezzo, non piacciono per nulla al medico ligure che fa a pezzi il collega: “Mi pare che a Crisanti non gli vada bene niente, dispiace”. Una vera e propria guerra sul Covid.

 

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