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Ponte Morandi, le intercettazione agli atti. Castellucci: mi chiese Gilberto Benetton di restare per gli investitori

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L’ex amministratore di Aspi Giovanni Castellucci dopo il crollo del ponte Morandi rimase alla guida della società perché fu Gilberto Benetton a chiedergli di restare. È quanto emerge dalle intercettazioni depositate nell’ambito dell’udienza stralcio dell’inchiesta sul disastro di Genova avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone.

In particolare, il 20 gennaio 2020 Castellucci è al telefono con Gianluca Comin, della Comin & Partners, società di consulenza della comunicazione e parlano della nomina di Carlo Bertazzo alla guida di Atlantia, riferendosi anche al discorso del nuovo dirigente nel giorno dell’insediamento. Comin, riferendosi alla nomina dice «beh in sostan... in sostanza dice che... la... c’è stato un pensiero unico... indotto da un amministratore che... che convinceva in maniera... eh... importante tutto il Consiglio... e poi... accusa anche Spea di... di... ovviamente di non fare il suo lavoro... e il Ministero di non controllare... è pazzo...».

A quel punto Castellucci replica: «e poi io dovevo dare le dimissioni secondo lui... ». Il suo interlocutore sottolinea: « dovevi esser cacciato subito... cioè... doveva essere allontanato dopo la caduta del ponte...». E Castellucci dichiara: «peraltro è stato Gilberto quello che mi ha chiesto di rimanere come tu sai... è evidente no? Insomma è come volevano gli investitori », aggiungendo «tutto quello che ho fatto, l’ho fatto con il Consiglio d’Amministrazione...».

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