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L'Aria Che Tira, Matteo Bassetti tuona su varianti e lockdown: "Servono i vaccini. A Milano? Zona bordeaux"

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L’infettivologo Matteo Bassetti, a “L’Aria che Tira”, il talk di LA7 mercoledì 17 febbraio, promuove a pieni voti il vaccino AstraZeneca per il Covid-19, chiede di avere un atteggiamento machiavellico sull’inoculazione delle dosi invocando la “zona bordeaux” per Milano.

Il direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova, ha spiegato a Myrta Merlino, padrona di casa a “L’Aria che Tira” perché non è favorevole al lockdown totale invocato da Ricciardi e Crisanti: “Se avessimo pronte 15 milioni di dosi di vaccino per il Coronavirus direi che sono d’accordo con il lockdown perché servirebbe a bloccare la diffusione del virus, ma non le abbiamo e comunque non saremmo in grado di farle, quindi sarebbe una misura scientifica non corretta. Il professor Galli ha detto che ha il reparto pieno di casi con le nuove varianti Covid? Ecco, dove ci sono tante varianti è necessario fare una zona bordeaux nemmeno rossa: chiusure, mascherine ffp2, tamponi. Deve essere fatta immediatamente se questa è la situazione a Milano. Se fosse successo a me, avrei chiamato il governatore Toti e avrei chiesto il lockdown”.

Il medico ha sottolineato ancora una volta che il modo migliore per combattere le varianti del Covid-19 è la vaccinazione: “Più è lenta, più il virus scappa e crea nuove varianti che possono sfuggire alla protezione, la preoccupazione di noi medici è inversamente proporzionale ai vaccini”. Sulla bontà del vaccino AstraZeneca, Bassetti ha sgomberato il campo da ogni dubbio: “L’Aifa ha deciso che non sarà limitato fino ai 55 anni, ma fino a 65 anni, era una questione di buon senso, si è perso tempo e si è fatta confusione. Sa cosa succederà? Che oggi chi farà l’AstraZeneca penserà di fare un vaccino di serie B perché glielo aveva detto Aifa. Io tornassi indietro lo farei perché ritengo che abbia avuto una pessima campagna pubblicitaria. Io credo sia giusto fare due dosi, non una come in Gran Bretagna però mi preme evidenziare una cosa: gli inglesi che stiano facendo bene o male nel fare una dose, hanno comunque portato 16 milioni alla vaccinazione tanto che pensano di riaprire gli stadi a primavera, vi rendete conto di quanta tanta strada abbiano fatto loro e quanta poca noi?! Se non siamo in grado, copiamo l’Inghilterra, l’Israele o la Germania. Sono stato tra i primi a dire di usare qualsiasi sito possibile: camper, capannoni, cinema, teatri, grandi aziende, non servono i padiglioni primule. Con i vaccini dobbiamo avere atteggiamento machiavellico: il fine giustifica i mezzi. Ogni mezzo è buono per arrivare allo scopo che è quello di vaccinare il 70% degli italiani entro ottobre”.

Per il professor Bassetti è quasi certo che prima o poi ci sarà una patente vaccinale: “I tamponi lasciapassare come in Germania? Può essere un’idea, ma non sono del tutto sicuri, credo di più al lasciapassare del vaccino, ma bisogna farli! Io non so se ci sarà una patente, ma vedo che quest’idea si sta profilando a livello internazionale, alcune compagnie aeree si stanno muovendo in questo senso e credo che arriveremo alla patente vaccinale”.

 

 

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