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Piazza Pulita, caos variante inglese: Covid senza fine?La verità del prof. Andrea Crisanti

Giada Oricchio
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A “Piazza Pulita”, l’approfondimento politico condotto da Corrado Formigli, giovedì 11 febbraio su LA7, il professor Andrea Crisanti ha fatto il punto della situazione sulle varianti del Covid-19: “Sono molto contagiose soprattutto tra i giovani, servono zone rosse chirurgiche e un progetto nazionale di sequenziamento con i tamponi seriologici”.

Il microbiologo Crisanti è partito dall’aumento dei contagi di oggi: “Se l’impennata si conferma nei prossimi due giorni significa che siamo di nuovo punto e a capo, significa che abbassare un po’ la guardia è stato sufficiente a far aumentare subito la diffusione del virus”. Sulla variante inglese, Crisanti ha puntualizzato : “Il 15 marzo riaprono le stazioni sciistiche, hanno dato zona gialla, ma che devono fare le persone? E’ naturale che escano. La variante inglese si approfitta di queste situazioni perché ha una capacità di contagio molto, molto più elevata di quella precedente, una persona ne può infettare 3-4 insieme, questa variante ha messo in ginocchio l’Inghilterra in tre settimane. Bisognerebbe imparare dall’esperienza degli altri  e agire con tempestività cioè  bisogna fare un progetto nazionale di sequenziamento delle varianti e in questo i tamponi rapidi non ci aiutano perché non individuano le varianti. Per rispondere a questa minaccia occorrono i tamponi seriologici ed è necessario attuare delle zone rosse chirurgiche”.

Il divulgatore scientifico ha spiegato anche il motivo per cui le varianti sembrano aggredire giovani e bambini: “Finora il Coronavirus aveva trovato una barriera, ma se muta guadagna spazio e ha una spinta selettiva enorme e si riproduce più velocemente. E’ nell’ordine delle cose dei virus che le varianti che hanno più capacità infettiva poi vincono e prevalgono. Noi siamo quasi a 3 milioni di vaccinati, pochini, dobbiamo aumentare le vaccinazioni e aumentare le misure che evitino la trasmissibilità. In Germania e in Israele sono in pieno lockdown da un mese e al tempo stesso fanno una campagna di vaccinazione assolutamente aggressiva, è questo il modo giusto. Chi invece ha contratto il Covid ha un’immunità indotta dall’infezione è di circa 9 mesi o qualcosa in più, questo lo sappiamo dai dati”.

Infine Crisanti ha promosso il vaccino Astrazeneca: “E’ sicuro, ha pochissimi effetti collaterali e un’efficacia al 70%, si dà alle persone più giovani perché hanno meno possibilità di ammalarsi in maniera seria o grave e perché il trial non ha incluso tante persone sopra i 55 anni”.

 

 

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