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Terrore a Vienna, la Moschea di Roma prende le distanze: atto satanico

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Un atto satanico da condannare duramente. Dopo gli attacchi terroristici che hanno colpito Vienna ieri sera il Centro Islamico Culturale d’Italia, noto come Grande Moschea di Roma, esprime la sua ferma e assoluta condanna di questi crimini compiuti al grido «Allah Akbar». Secondo quanto si legge in una nota a firma del Segretario Generale, Abdellah Redouane, quanto avvenuto in Austria «si tratta di un gesto satanico che la nostra comunità islamica deve condannare senza se e senza ma. Siamo chiamati come musulmani, non solo ad interagire con gli effetti di questi delitti, ma ad impegnarci nel debellare preventivamente queste azioni diaboliche al momento della loro semina e germinazione».

 

Redouane ribadisce in particolare che «i terroristi non devono trovare ambienti accoglienti o complici. Il silenzio e l’indifferenza sono una sorta di omertà inaccettabile. Dobbiamo bannare l’ambiguità e il doppio linguaggio dalla nostra retorica, dai nostri sermoni e dai nostri processi formativi ed educativi destinati particolarmente alle nostre nuove generazioni».

Si ricorda inoltre nella nota che «l’Islam ha sempre proibito l’oltraggio, l’ingiuria e l’aggressione verso qualunque anima, considerando ciò uno dei maggiori crimini, perché ossa appartiene ad Allah solamente senza fare differenze fra una confessione religiosa e un’altra oppure un genere e un altro. A causa dell’inviolabilità, sacralità e rispetto della vita umana Allah ha stabilito che chi commette un gesto omicida, oppure di ostilità e di sopraffazione verso una persona, è come se lo avesse fatto verso l’umanità intera. E chi avrà conservato in vita un’anima proteggendola è come se lo avesse fatto verso l’umanità intera». Questo proprio perchè l’essere umano è equivalente all’umanità intera, dato che discende unicamente da Adamo, così leggiamo nel Corano: «...chiunque ucciderà una persona ... è come se avesse ucciso l’umanità intera. E chiunque avrà vivificato una persona sarà come se avesse dato vita all’umanità intera...».

 

Per il Centro islamico culturale d’Italia «la diversità delle religioni e dei credi è un fatto dovuto e riconosciuto conformemente alla volontà e alla saggezza divina. La patria appartiene a tutti i suoi figli senza alcuna distinzione dr carattere religioso, culturale, etnico e linguistico, affinché possano vivere in sicurezza e pace».

«Concludiamo - si legge ancora - ribadendo con forza ancora una volta l’assoluta inviolabilità della vita, dei luoghi di culto e la preservazione della quieta convivenza. Perciò ogni atto di violenza non può trovare una giustificazione di alcun genere e soprattutto non può essere ’in my name'».

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