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Bolzano, nella classe anti Covid i tedeschi divisi da italiani ed extracomunitari: esplode la polemica

Giada Oricchio
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Da una parte i tedeschi, dall’altra parta gli italiani e gli extracomunitari. Divisi. E scoppia la polemica. Succede che in una scuola elementare di lingua tedesca a Settequerce, in provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige, il Preside ha stabilito che per rispettare le norme anticontagio da Covid-19 i 17 bambini della terza classe devono essere separati secondo un criterio razzista che non tiene conto dell’integrazione linguistica: a destra gli alunni con cognome tedesco, a sinistra quelli con cognome italiano o di origine extracomunitaria. Nel servizio del TG3, che ha portato alla luce l’accaduto, molti genitori si lamentano per la perdita di socializzazione linguistica: “In questo modo si minano le basi dell’integrazione. L’ingresso, la pausa e le attività sono separate”, ma un solo genitore ha deciso di denunciare la cosa al Garante per l’infanzia e si dice pronto a passare alle vie legali. Molti altri preferiscono non commentare: “Sarà stata una casualità”. La Sovraintendenza scolastica di lingua tedesca invece difende la scelta dell’Istituto: “Hanno cercato di lasciare insieme i bambini che hanno già contatti stretti. A livello di apprendimento non era previsto di fare una divisione per lingue”.

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