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Sprofondo giallorosso

Roma sempre più in crisi. A Bologna un'altra vergogna

Tiziano Carmellini
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Sprofondo giallorosso. Sembra di esser tornati indietro nel tempo, una Roma così brutta, scoordinata senza gioco né idee, ma soprattutto senza un briciolo di personalità (i famosi attributi dei quali non si può scrivere apertamente su un giornale) non si vedeva da anni. A Bologna una prova vergognosa, senza attenuanti proprio nella partita che doveva segnare il ritorno dei giallorossi dopo l'assurdo e per certi versi premonitore pareggio col Chievo e il ko di Madrid. Invece dal Dall'Ara arriva un altro clamoroso harakiri della squadra di Di Francesco che non va oltre un'imbarazzante quanto giustissimo ko. Contro il Bologna, che nelle prime quattro giornate aveva fatto un solo punto nel pari a reti inviolate contro il Frosinone e che non aveva ancora segnato un gol, si compie il suicidio romanista: gli uomini di Di Francesco riescono a fargliene segnare addirittura due e resta difficile trovare qualcuno da salvare. In una squadra di morti che camminano, che se non gioca contro l'allenatore comunque non lo segue. Perché è chiaro come Di Francesco non sia riuscito a trasmettere al suo gruppo una mentalità, per non parlare del gioco e nemmeno la percezione della delicatezza del momento. Questa Roma non è più una squadra alla faccia delle dichiarazioni di facciata della vigilia, nelle quali il gruppo aveva annunciato una «battaglia» per il riscatto. E invece l'amarissimo bilancio racconta di cinque punti in cinque partite: media retrocessione che mette i giallorossi nella colonna «povera» della classifica. Solo sette gol realizzati e addirittura dodici quelli incassati e fin qui un solo successo nelle partite giocate (Champions compresa). Troppo poco e Di Francesco si risveglia nel bel mezzo di un incubo: ma stavolta è tutto vero. Impossibile non pensare al recente passato, alla cessione di pedine «pesanti»: contestate dalla tifoseria alla quale la società aveva risposto con un secco (i conti si fanno alla fine). Ma forse pensare di poter far meglio della straordinaria stagione passata (terzo posto e semifinale di Champions) è stato a dir poco un eccesso di zelo: tanto più se devi fare dei nuovi innesti e trovare un'identità diversa rispetto al passato. Cosa fin qui non riuscita al tecnico giallorosso che ora non sa più che pesci prendere. E della serie al peggio non c'è mai fine, tra tre giorni all'Olimpico arriva il Frosinone, ma soprattutto sabato prossimo c'è il derby. Se la Roma affronta così, potrebbe diventare il peggiore di sempre. Difficile far peggio di così? Probabile, ma perdere anche il derby potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e risultare deleterio per Di Francesco.

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