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Formaggi rari e artigianali, arriva a Roma Formaticum

Paolo Zappitelli
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Locale è meglio. E soprattutto, se è anche artigianale, è ancora più buono. È il concetto che fa da filo rosso alla terza edizione di «Formaticum», il salone dedicato ai formaggi e alle rarità casearie italiane, a Palazzo Wegil a Roma (largo Ascianghi 5) nel fine settimana del 14 e 15 maggio.
Un Salone, organizzata da La Pecora Nera Editore, che servirà a far capire come le conseguenze della guerra in Ucraina incidono anche sulla qualità del cibo che produciamo e mangiamo. Ancora di più se il produttore è piccolo, biologico e non ha accesso ai grandi distributori. «Oggi la guerra ci fa scoprire che la scritta “grano italiano” non corrisponde sempre al vero e che tutto l’olio di semi lo compriamo altrove - spiega Vincenzo Mancino, esperto conoscitore della produzione e lavorazione dei latticini - con l’agricoltura che si è mostrata così pronta a fare la sua parte riprendendosi il ruolo che le compete, mostrando però anche la sua fragilità, condizionata da tutto quello che di negativo l’uomo produce con le sue azioni e conseguenze. Senza acqua non c’è foraggio e senza foraggio non c’è allevamento sano e latte sano, senza non ci saranno formaggi buoni. Le piccole aziende, grazie alla propria filiera controllata, a volte riescono a salvarsi ma quando il mondo intero impone le proprie condizioni sono le primi a morire».
I visitatori potranno assaggiare e comprare delle assolute rarità, difficili da trovare se non si vanno ad acquistare direttamente sul posto. Tra i produttori, dal Piemonte arriva Giovale Formaggi, una famiglia di casari che produce, stagiona e affina formaggi da latte crudo di capra, mucca e pecora. Immancabile la presenza dei produttori della Valle del Bitto dello Storico Ribelle, uno dei formaggi simbolo della produzione lombarda che si produce negli alpeggi delle valli in provincia di Sondrio. Dall’Emilia Romagna viene Giansanti, un’azienda a ciclo chiuso per la produzione di Parmigiano Reggiano DOP con lavorazione artigianale. New entry di questa edizione la Fattoria Ma’Falda che alleva capre di razza Camosciata delle Alpi e produce formaggi a latte crudo. Situata in Umbria tra Orvieto e Todi, Ma’Falda è una fattoria biologica con agriturismo ecosostenibile gestita da Flavio, di origini milanesi, dalla moglie e dalla cognata, native della Norvegia.
L’Abruzzo è rappresentato dall’Azienda Agricola La Mascionara che realizza prodotti genuini nel rispetto della tradizione, in un piccolo paese del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Per il Lazio c’è la Piccola Formaggeria Artigiana di Marco Borgognoni che nel suo laboratorio di Viterbo produce formaggi fatti solo da latte locale e ingredienti naturali. Nata pochi anni fa è l’Azienda Agricola Sensi che, nella Tuscia, alleva capre allo stato brado e produce con il loro latte il formaggio secondo criteri di qualità.
 

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