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Niente vino ma via libera al foie gras

Paolo Zappitelli
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No al vino, sì al foie gras. La Ue si muove in maniera bizzarra su quello che riguarda l'alimentazione dei cittadini dell'Europa. Il primo provvedimento, che ha fatto infuriare gli imprenditori del vino, specialmente italiani, è il "Piano anticancro" che dovrà essere votato in Parlamento a Bruxelles. Nel report, redatto da una Commissione di europarlamentari (Beca), il vino, come altri prodotti agricoli, è protagonista in negativo: “Non esiste una quantità sicura di consumo di alcol”, cita il rapporto, citando una tesi basata su un controverso studio Lancet di 4 anni fa. E tra le proposte contenute nel testo, vi sono l’istituzione di etichette con alert sanitari, le limitazioni sulla pubblicità, il divieto di sponsorizzazione di eventi sportivi, l’aumento della tassazione, la revisione della politica di promozione. Un provvedimento che è stato fortemente contestato. 

“Crediamo che sia antiscientifico e dannoso continuare a demonizzare le bevande alcoliche, in particolare i vini, considerandole come fattori di rischio per il cancro in sé e per sé, dato che la discriminante è legata all’abuso, non al consumo moderato, come dimostrano gli studi scientifici - hanno scritto in una lettera inviata agli europarlamentari le principali organizzazioni della filiera vitivinicola italiana, Alleanza delle Cooperative Italiane, Assoenologi, Confagricoltura, CIA, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini - Pertanto, chiediamo di sostenere gli emendamenti volti ad affermare che sia il consumo dannoso e/o abuso di alcol ad essere un fattore di rischio e non il consumo in generale, nonché quelle proposte volte all’introduzione in etichetta non di indicazioni allarmanti (health warnings) bensì specifiche sul consumo moderato e responsabile. Infine, sarebbe opportuno accogliere l’emendamento che indirizza gli obblighi sulla sponsorizzazione sportiva specificatamente ai minori, evitando un divieto tout court”.

Al contrario, invece, il parlamento europeo sta per approvare, come non dannosa per gli animali, la pratica per la produzione del foie gras. Cosa che ha fatto infuriare gli animalisti. " Si tratta di una pratica crudele che in molti Paesi UE è vietata da anni" scrive l'associazione Animal Equality, che chiede di impedire l’approvazione di questa relazione. Lunedì 14 febbraio, infatti,  il Parlamento europeo è chiamato a votare su un report preparato dal deputato francese Jérémy Decerle sul benessere degli animali negli allevamenti, che è stato approvato dalla Commissione Agricoltura (AGRI) del Parlamento europeo. "Nonostante il suo titolo - scrive l'Associazione - , questo report trascura quasi completamente il benessere degli animali, promuovendo una visione anacronistica della produzione di origine animale che l'UE sta già cercando di lasciarsi alle spalle". "Il punto 31 di questo report - prosegue Animal Equality - spiega che 'la produzione di foie gras, si basa su procedure di allevamento che rispettano i criteri di benessere degli animali, (..) dove l'ingrasso (...) rispetta i parametri biologici dell'animale'. L'alimentazione forzata è giustamente indicata come un reato penale in tanti paesi del mondo , compresi i 22 Stati membri dell'UE, e nessun politico che abbia lontanamente a cuore il benessere degli animali può difendere questa pratica orribile".

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