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Manovra: tributaristi, bene su Irap, da migliorare revisione Irpef

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Roma, 26 nov. (Labitalia) - "Un calo seppur minimo della pressione fiscale è sempre da preferire ad un aumento delle imposte" con queste parole il presidente dell'Istituto nazionale tributaristi (Int) Riccardo Alemanno, ha commentato l'annunciato intervento su Irpef ed Irap del governo. Il numero uno dell'Int ha poi però precisato: "Il primo step di cancellazione dell'Irap su micro imprese e lavoratori autonomi è in linea con quanto auspicavamo, anche se sarà necessario in tempi rapidi un intervento per le società".

"Circa l'Irpef - osserva - si deve fare di più, sia in termini di riduzione, sia di equità. Positivo sicuramente l"intervento sui redditi medi, ma bisogna lasciare a 75 mila euro la soglia di applicazione dell'aliquota al 43% e recuperare risorse da redditi superiori a 200 mila euro applicando un'aliquota del 45% come avviene in altri Stati europei. E' una questione di equità, non si può tassare con la stessa aliquota la parte di reddito superiore ai 50 mila euro sia essa relativa ad alcune migliaia di euro sia a svariate centinaia di migliaia".

"L'applicazione del 43% - auspica - a partire da 50 mila euro di reddito, inoltre, può tramutarsi in un incentivo a non superare tale soglia, disincentivando soprattutto il lavoro autonomo, ma anche i redditi da lavoro dipendente punendo i miglioramenti di carriera e di posizione a danno del merito e del giusto obiettivo di migliorare, nel rispetto degli obblighi costituzionali di versamento delle imposte, la propria posizione reddituale".

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