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Covid: Rita Dalla Chiesa, 'Murgia teme la divisa? Ha paura chi ha qualcosa da nascondere'

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Roma, 9 apr. (Adnkronos) - "Raramente sono così dura, cerco di pesare ogni parola che dico. Su questa signora, ho perso la pazienza. Non posso accettare di pensare che uomini in divisa siano visti come persone che 'fanno paura', dei portatori di dittatura, mentre in realtà io li vedo - e non perché sia vissuta nelle caserme ma come cittadina - come persone pronte a proteggere il cittadino". E' il duro sfogo che Rita Dalla Chiesa affida all'Adnkronos, tornando sulle roventi polemiche sollevate dalle dichiarazioni della scrittrice Michela Murgia sulla "paura della divisa", in riferimento all'incarico al generale Figliuolo di gestire il piano vaccinale.

"Se lei non ha mai visto immagini di terremoti, alluvioni, immagini di persone arrampicate in montagna salvate dai vigili del fuoco o dei carabinieri, se lei non ha mai visto immagini di uomini in divisa che sono vicini alla popolazione è un problema suo, probabilmente deve andare da un oculista - attacca Dalla Chiesa - A me non fanno paura, anzi, mi sento difesa". Sull'opportunità di dichiarazioni che potrebbero, in questo momento, fomentare ulteriore paura, la conduttrice è netta: "Non credo che condizioni nessuno se non sé stessa - scandisce - La gente non è con lei. La gente ha capito benissimo che la figura del generale Figliuolo è una figura di alta istituzione. Ha paura chi ha qualcosa da nascondere".

"E' chiaro che adesso non tutto può essere perfetto. Ma io sono convinta che dobbiamo avere ancora un po' di pazienza e tutto si aggiusterà", è l'opinione della figlia del generale Dalla Chiesa, che sottolinea: "La dittatura mi fa paura, sono una che ha grande libertà di pensiero e la gente non è mai riuscita a collocarmi da nessuna parte, quindi si immagini se non mi fa paura la dittatura che blocca qualsiasi tipo di pensiero. Ma i militari no, da loro mi sento protetta". La conduttrice aggiunge infine un'osservazione: "Di arroganza, e di un certo tipo di frustrazione e di aggressività non abbiamo bisogno, in questo momento. Ci serve pacificazione, solidarietà". E poi, "abbiamo accettato Arcuri e non accettiamo il generale Figliuolo? Ma stiamo scherzando?", conclude.

(di Ilaria Floris)

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