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Migranti: Cgie, in 5 anni +23% italiani emigrati laureati

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Roma, 29 gen. (Labitalia) - Italiani popolo di emigranti ieri e oggi. E domani? Le persone che lasciano l'Italia sono in costante aumento e sempre più qualificate. Dei loro diritti e delle opportunità che possono rappresentare per il Sistema Paese si parla in rete il 2 febbraio nel corso dei lavori preparatori della IV Assemblea plenaria della Conferenza Permanente Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie (Consiglio generale italiani all'estero). Negli ultimi 15 anni, dal 2006 al 2020, il numero di persone che lascia l'Italia è aumentato di oltre il 70 per cento e gli iscritti all'Aire, cioè l'anagrafe degli italiani residenti all'estero, sono passati da poco più di 3 milioni a oltre 6 milioni e rappresentano più del 10 per cento della popolazione residente in Italia. Gli italiani emigrati laureati sono aumentati del 23% in un quinquennio.

Di migrazione italiana e nuova mobilità si parla martedì 2 febbraio, dalle 15 alle 18, nel corso dell'incontro organizzato dalla Conferenza Permanente Stato-Regioni Province Autonome-Cgie, in preparazione della Assemblea plenaria di tale organismo. Al centro della discussione, gli aspetti che determinano oggi il fenomeno migratorio e le ricadute nei Paesi di nuova destinazione: le misure per contenere l'esodo e favorire il rientro; le opportunità a sostegno della partenza; l'integrazione nei nuovi paesi di accoglienza; le nuove forme associative; la previdenza, la tutela sociale e i servizi consolari; la sicurezza sanitaria; i diritti del lavoro e delle professioni; l'identità culturale e la sua trasmissione alle terze/quarte generazioni.

"Ragionando sui diritti delle persone in movimento e sulle opportunità che possono rappresentare per il sistema Italia, -spiega una nota del Cgie- l'obiettivo è elaborare un quadro di riferimento logico e operativo in cui inserire le proposte della Conferenza Permanente Stato-Regioni Province Autonome-Cgie per il tanto lungamente atteso appuntamento della IV Assemblea plenaria che si terrà, in presenza, appena l'emergenza Covid lo consentirà. Questa riunione ufficiale, che dovrebbe essere triennale, non si svolge da oltre 10 anni ed è fortemente voluta dal Cgie per aggiornare l'agenda delle politiche per gli italiani all'estero e fare il punto sui profondi cambiamenti sociali, culturali e migratori avvenuti in Italia in questi anni".

"Una sfida da affrontare con autorevolezza e strumenti adeguati, valorizzando l'impresa degli italiani all'estero. Proprio per arrivare preparati a tale cruciale appuntamento, i soggetti che compongono la Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-Cgie hanno istituito una segreteria organizzativa che darà continuità ai lavori presenti e futuri. Una scelta che rappresenta una svolta sostanziale al sostegno delle politiche programmatiche che la Conferenza assumerà. L'incontro è virtuale e aperto a tutti sulla piattaforma Cisco Webex, si può seguire anche in diretta streaming sulla pagina Facebook Cgie facebook.com/CGIE2011 o sul nuovo sito della Conferenza Permanente Stato-Regioni-Province Autonome- CGIE https://www.conferenzapermanentecgie.com/.

Alle 15 introduce i lavori il segretario generale Cgie, Michele Schiavone, a seguire la tavola rotonda sul tema dei nuovi movimenti migratori, moderata dalla giornalista Rai Maria Soave. Intervengono: il sottosegretario di Stato Maeci, Riccardo Merlo; la vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Elly Schlein; il docente e giurista, membro della Corte costituzionale, Giulio Prosperetti; il presidente della VI commissione Cgie, Manfredi Nulli; il presidente della Associazione Globus et Locus, Piero Bassetti.

Segue, dalle 16.15, il dibattito, con gli interventi di: Lugi Vignali, direttore generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie Maeci; Delfina Licata, sociologa e curatrice del rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes; Enrico Pugliese, accademico e sociologo; Maddalena Tirabassi, direttore del Centro Altreitalie sulle Migrazioni Italiane; Maria Chiara Prodi, presidente della VII Commissione Cgie. Conclude il segretario generale Cgie Michele Schiavone.

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