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Coronavirus: Paita (Iv), 'Arcuri faccia chiarezza su piano vaccini'

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Roma, 5 gen. (Adnkronos) - "Ho letto la lettera del commissario Arcuri al Corriere e ci sono aspetti che meritano di essere precisati". Lo dichiara Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti della Camera, a proposito della lettera del commissario all'emergenza Domenico Arcuri al 'Corriere della Sera'.

"Arcuri - continua - sostiene che la partita da circa 470.000 vaccini è arrivata da circa 5 giorni. In realtà, avrebbe forse dovuto precisare che è arrivata con un ritardo legato alle condizioni meteo. Ma considerato che, rispetto a un piano così importante, non si può sprecare un solo giorno, a fine dicembre una nevicata può essere considerata un evento eccezionale? Il piano doveva a nostro avviso prevedere soluzioni logistiche capaci di evitare questo inconveniente".

"Poi, è successo davvero l'incredibile - prosegue - di fronte alla più grande pandemia dal secolo scorso, arriva il vaccino che tutti aspettavamo e alcune regioni cosa fanno? Appendono il cartello 'chiuso per ferie'. A guidare la truppa, la Lombardia. Ieri, sono stati iniettati circa 60mila vaccini, cifra però ancora insufficiente per stare dietro alle forniture. Ora, noi chiediamo 6 cose e le chiediamo a chiunque abbia responsabilità su questa vicenda fondamentale per la vita degli italiani e la ripresa economica del Paese: 1. un ulteriore incremento - ed è compito del commissario garantirlo - delle vaccinazioni giornaliere; 2. chiarezza sulle siringhe, perché alcune regioni lamentano l'arrivo di materiale sbagliato: anche in questo caso il commissario chiarisca se è vero o no".

A ancora, chiede Paita: "3. l'attivazione di poteri sostitutivi da parte del governo in caso di ulteriori ritardi delle regioni; 4. la garanzia da parte del commissario alle regioni che non avranno problemi con le forniture necessarie per il richiamo; 5. l'apertura dei servizi per la somministrazione dei vaccini 24 ore al giorno; 6. chiarire subito come funzionerà l'anagrafe dei vaccini che doveva essere approntata da Eni e Poste. Mettiamo fin da subito in chiaro che non accetteremo, com'è spesso accaduto, rimpalli di responsabilità", conclude.

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