L'Olimpo del sapere
In libreria il saggio di Adelfio Elio Cardinale sui più grandi scienziati della Storia Da Volta a Einstein, da Planck a Fermi: i geni hanno sempre la volontà di cambiare
«Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido»: parola di Albert Einstein, che, oltre ad essere il padre della Fisica moderna e un suonatore di violino per hobby, si dilettava, ogni tanto, a «distribuire» dei simpatici aforismi. Capire i geni è una grande impresa e per affrontarla ci dà ora una mano un saggio rigoroso e divertente che, dei grandi che hanno cambiato la Storia dell'Umanità, racconta l'avventura professionale, ma anche i lati più nascosti del carattere. Arriva ora in libreria il saggio «Olimpo della scienza», di Adelfio Elio Cardinale, che svela i segreti di personaggi come Emilio Segrè, Alessandro Volta, Ettore Majorana, Max Planck e Enrico Fermi. «Questo saggio - ha annunciato Cardinale, professore emerito di radiologia e diagnostica per immagini ed ex sottosegretario al Ministero della Salute - nasce o da una conoscenza personale con alcuni di questi scienziati, come Emilio Segrè, Maurizio Ascoli, o Mario Ageno, o dal rapporto diretto con le loro discipline scientifiche, che ho avuto nel corso della mia attività professionale». Il saggio «Olimpo della scienza» è stato presentato l'altro giorno all'Università La Sapienza di Roma, dal rettore Luigi Frati e dallo scrittore Roberto Gervaso che ha curato la prefazione del volume. Il libro vuole essere soprattutto un veicolo per la diffusione della scienza. «Mi sono appassionato - ha spiegato Cardinale - alla vita di queste icone della conoscenza, ma soprattutto mi sono appassionato nel divulgare la scienza, cioè a dare in maniera rigorosa conoscenza delle scoperte». Con questo saggio, ha aggiunto Cardinale, «ho voluto dare un'idea dei principi di evoluzione della scienza, i principi tradizionali della conoscenza scientifica e la rivoluzione che comportano le nuove scoperte». La scienza «deve avere il coraggio dell'innovazione, di rompere gli schemi consolidati - ha aggiunto ancora l'autore - per raggiungere idee nuove, forse contro corrente, ma per poter fare avanzare l'umanità». «In un momento in cui in Italia, e non solo, la scienza è poco quotata, a volte discreditata, con questo saggio spero di divulgare come la scienza sia stata elemento caratterizzante e positivo dell'uomo, un elemento che ha permesso strepitosi successi, per esempio in campo medico, diagnostico e terapeutico», ha proseguito Cardinale che alla politica e al governo ha rivolto un appello perché sostengano di più la ricerca scientifica nel nostro Paese. «La scienza in Italia - ha sottolineato Cardinale - è da tempo abbastanza negletta, servono invece maggiori fondi a sostegno della ricerca scientifica e dell'innovazione visto che - ha ancora proseguito - siamo all'1,1% del pil per finanziamenti alla ricerca contro una media europea del 2,5%». «Solo sostenendo la ricerca - ha concluso - potremo affrontare un avvenire più sereno e dare sicurezza alle nuove generazioni». «L'Olimpo della scienza non poteva essere titolo più azzeccato. L'ho letto in due notti», ha affermato Gervaso. «È un pantheon di scienziati illustrissimi. Ogni capitolo è un boccone ghiotto. Come le ciligie che non finireste mai di mangiare». Per il rettore de La Sapienza il saggio traccia delle fotografie di scienziati che rappresentano ancora oggi un momento di riflessione: «Fanno riflettere perché - ha concluso Frati- non si arriva a quelle vette per caso».
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