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Montagna, sugli sci in sicurezza con i consigli del medico sportivo

SCI: AL VIA DA SABATO LA NUOVA STAGIONE A CERVINIA

Katia Perrini
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Sci ​e snowboard si confermano fra gli sport più amati dagli italiani, che però spesso li praticano senza una preparazione adeguata e senza pensare agli effetti "collaterali". Nel mese delle settimane bianche e dei week end sulla neve, ecco come evitare possibili rischi per la salute di cuore, polmoni, muscoli e ossa, con i consigli del medico dello sport del Centro Santagostino, ​ Francesco Confalonieri. PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI. Lo sci viene normalmente praticato fra i 1.800 ed i 3.000 metri di altitudine: chiunque soffra di ​ipertensione, latente o in terapia, dovrà prestare molta attenzione al potenziale rialzo dei valori pressori. Prima di partire è bene consultarsi preventivamente il proprio medico curante per modificare eventualmente la terapia; evitare sciate a quote particolarmente alte, soprattutto durante i primi giorni; fare caso a sintomi banali come il mal di testa od una stanchezza eccessiva. Non solo. Non va dimenticato che il freddo e l'esercizio fisico ​ rappresentano due fattori di rischio per le patologie ischemiche come angina o infarto. PATOLOGIE RESPIRATORIE. L'attività fisica in alta montagna con un'aria certamente poco inquinata rappresenta indubbiamente un vantaggio per tutti coloro che soffrono di patologie respiratorie, sottolinea il medico, ricordando però che l'esposizione a un'aria particolarmente fredda può essere un fattore scatenante per le crisi asmatiche. Le persone a rischio, in particolari i bambini, dovranno portare con loro i farmaci necessari per combattere eventuali crisi acute. PATOLOGIE DISMETABOLICHE. L'attività fisica e l'esposizione al freddo determinano un importante consumo di energia. In previsione di una sciata bisogna quindi alimentarsi in modo adeguato, in particolare garantendo all'organismo ​la giusta quantità di carboidrati ​ con una prima colazione ricca e varia e un pranzo leggero, preferibilmente a base di pasta o di riso. Si evitano così eventuali cali della glicemia e l'utilizzo delle proteine muscolari come fonte energetica, ottenendo il massimo beneficio dall'attività fisica.  PATOLOGIE MUSCOLO-SCHELETRICHE. Lo sci è evidentemente uno sport traumatico, afferma Confalonieri. A parte le cadute e gli incidenti, si possono prevenire almeno parzialmente i disturbi legati al sovraccarico acuto e cronico della muscolatura e delle principali articolazioni. Il consiglio è dedicarsi alla ​ginnastica presciistica ​nei periodi precedenti i week end o lo settimane bianche, privilegiando in particolare il ​lavoro di rafforzamento e stabilizzazione del ginocchio e della colonna a livello lombare; evitare di passare direttamente dall'auto alla pista riscaldando il nostro organismo con ​ una camminata di almeno 15 minuti, ​per preparare i muscoli e le articolazioni allo sforzo acuto che dovranno sostenere; restare vestiti e coperti in modo adeguato ​ in modo da garantire una condizione di benessere ai nostri muscoli ed alle nostre articolazioni. E ancora, interrompere le discese con una relativa frequenza ​ consentendo il recupero necessario all'organismo; concludere la giornata di sci quando ci si rende conto di non essere più in grado di controllare in modo corretto i movimenti ​e si ha invece la sensazione di "lasciarsi portare dagli sci", una situazione fortemente a rischio per eventuali incidenti legati a un eccessivo affaticamento neuro-muscolare, raccomanda l'esperto.

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