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Incendio Pomezia, indagato l'amministratore della "Eco X"

Silvia Sfregola
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C'è il primo iscritto nel registro degli indagati, ci sono finalmente i primi risultati dei campionamenti eseguiti da Arpa Lazio in prossimità del luogo del rogo e c'è la certezza che nelle coperture dei due capannoni della "Eco X" ci fosse amianto. Al settimo giorno dallo scoppio del tremendo incendio che, esploso venerdì scorso, ha devastato e distrutto la ditta di Pomezia specializzata nel trattamento di rifiuti sono però ancora troppe le domande senza risposta: ancora troppi i segnali contrastanti, i comunicati che si sovrappongono e si contraddicono. Al settimo giorno da quel terribile 5 maggio, soprattutto, c'è ancora tanta paura e poca chiarezza. Nella tarda mattinata di oggi il procuratore capo di Velletri, Francesco Prete, nel corso della conferenza stampa presso il Tribunale di Velletri, ha comunicato che l'amministratore unico della "Eco servizi per l'ambiente srl", Antonio Buongiovanni, è stato iscritto nel registro degli indagati con le accuse di incendio colposo e inquinamento ambientale, denunciato anche per violazioni riguardanti l'impianto antincendio non risultato a norma. Per lo stesso motivo, la ditta era stata multata nel 2012. Lo stesso Prete, ha ancora una volta confermato la presenza di amianto nelle coperture dei due capannoni distrutti dall'incendio, confermando che l'innesco del rogo sia avvenuto (per cause ancora da accertare ed il dolo non è escluso) proprio tra i due grossi magazzini. Ancora ignote le cause del rogo forse innescato da una sigaretta. Nell'aria intorno alla "Eco X", dove permangono tutte le ordinanze e le prescrizioni diramate in questi ultimi giorni dal sindaco di Pomezia Fucci (che mantiene chiuse ancora alcune scuole comprese nella fascia rossa di 5 chilometri attorno al punto dell'incendio) e dal commissario di Ardea Tedeschi, l'amianto però non c'è. Nel merito, proprio questa mattina lo stesso Comune pometino ha diramato la nota con la quale Arpa Lazio ha diffuso i dati di PM10 (polveri sottili) rilevati dalle centraline fisse di Cinecittà, Ciampino e Fermi e di quella mobile di Albano Laziale (i cui valori sono al di sotto del limite di legge) e, soprattutto, ha comunicato i primi dati dei campionamenti effettuati a ridosso dell'incendio. Come prevedibile dal 5 all'8 maggio, dal giorno dell'incendio al lunedì successivo, i valori di PM10 sono stati superiori ai limiti, con un picco di ben 7,5 volte superiore al massimo consentito (373 (μg/m3, contro 50) nella giornata di domenica. Si continua insomma col balletto dei numeri e delle cifre anche se una nota dell'istituto zooprofilattico esclude la presenza di IPA e diossine sugli ortaggi a foglia larga raccolti nei campi intorno alla "Eco X" e questa, in attesa di capire che fine abbia fatto l'amianto e di ulteriori analisi e certezze, appare comunque una buona notizia. Inoltre sono scattati anche i controlli sul latte: l'istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana (l'IZS) ha promosso una serie di riunioni operative per stabilire le misure di prevenzione in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. L'Osservatorio epidemiologico ha estratto dall'anagrafe gli allevamenti che si trovano nella nuova area e che vengono valutati per decidere quali inserire nel piano di campionamento. "In considerazione della necessità che gli animali concentrino nel latte eventuali sostanze nocive assunte - comunica la Regione Lazio - si è deciso di iniziare l'attività di campionamento del latte non prima di domani proprio per ridurre il rischio di eventuali falsi negativi". L'attività di campionamento avverrà venerdì 12 maggio (1 campione), sabato 13 maggio (1 campione), da lunedì 15 maggio verranno prelevati 2 campioni di latte fino a venerdì 19 per un totale di 12 campioni di latte.

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