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La Lega a 5 Stelle spaventa i partiti

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Cresce l'idea di un accordo tra Grillo e Salvini LEGGI ANCHE Ecco i punti in comune L'INTERVISTA Piepoli: "Consensi anche a sinistra del Pd"

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La possibile alleanza tra il MoVimento 5 Stelle e la Lega spaventa i partiti. È stato Luigi Bisignani su Il Tempo di ieri a parlare di un «patto segreto» tra Beppe Grillo e Matteo Salvini. Lo «spiffero» dell'«uomo che sussurra ai potenti», in questi giorni in libreria con «I potenti al tempo di Renzi», deflagra a Montecitorio. C'è chi è preoccupato, chi smentisce e chi già prepara la controffensiva. Un «nuovo modello di centrodestra targato Lega-5 stelle è un pericolo reale da me delineato proprio l'altroieri nell'incontro avuto col presidente Berlusconi» tuona Michaela Biancofiore (Foza Italia), che fa i calcoli: «La Lega a 5 stelle, o viceversa, può ampiamente superare il 40% alle prossime elezioni ed evitare persino il ballottaggio estrapolando da destra e da sinistra il cosiddetto "centro" dal quale non si potrebbe prescindere. E questo schieramento ha nel giovane e stimato Di Maio, non a caso di tradizione familiare di destra, un leader individuato scalzabile solo paradossalmente da un uomo che ha partecipato a dar vita a Forza Italia e del quale non rivelo il nome per salvaguardarlo dal consueto logorio offerto dalla politica». I 5 Stelle si affrettano a smentire: «La Lega fa parte del vecchio sistema. Ora si è travestita di nuovo con una grande abilità mediatica ma è tutta una finta», dice Carla Ruocco, membro del direttorio del Movimento 5 Stelle. «Semplicemente - aggiunge - non è possibile un'intesa politica e di governo, poi su singoli temi noi ci confrontiamo con tutte le forze politiche». Fabrizio Cicchitto (Ncd) va indietro con la memoria: «Lo scenario delineato da Bisignani, che vedrebbe Salvini e Grillo alleati, sarebbe la versione moderna e italiana, ovviamente in formato molto ridotto, del patto Ribbentrop-Molotov». Non ha dubbi Daniela Santanchè (FI): «Quello tra Salvini e Grillo sarebbe un abbraccio mortale, ci auguriamo che non si avveri mai. Confido nel fatto che Salvini è persona arguta e soprattutto intelligente per capire che il suo apporto deve essere indirizzato verso il rilancio del centrodestra non verso l'inconcludenza dei grillini. Il centrodestra quando è unito è di gran lunga superiore al Pd e a Renzi: non gettiamo alle ortiche questa occasione». E se l'ex leader del Carroccio, Umberto Bossi, minimizza - «Non credo alla possibilità di un accordo tra Lega e MoVimento 5 Stelle, perché questo tipo di intese si fanno sui programmi e su questo non c'è convergenza», precisa il Senatùr - lo stesso Salvini strizza l'occhio al comico genovese. Incontrerebbe Grillo? «Certo - risponde - Incontro già da me proposto più volte, da lui rifiutato». Grillo e Salvini si incrociarono giusto una volta all'aeroporto. Stavano andando a Bruxelles. Scambiarono due chiacchiere. Ma le cose cambiano. Le aperture di Salvini fanno infuriare Berlusconi, che già l'anno scorso aveva messo in guardia sul rischio di un avvicinamento tra i due partiti. Nota l'ex ministro Altero Matteoli: «Io non so se ci sia un accordo segreto o meno, non mi interessa, ma so solo che nelle ultime apparizioni televisive Grillo e Salvini sembrano dei fratelli siamesi». Insiste: «Da un po' di tempo vedo che Salvini e Grillo usano lo stesso linguaggio, gli stessi argomenti, insomma, sembra che ci sia una stessa regia. Sono d'accordo con il presidente Berlusconi che propone un grande rassemblement dei moderati, ma non si può pensare di ricostruire il centrodestra senza una Forza Italia molto forte e strutturata». In serata arrivano le smentite anche dei due primi capigruppi del MoVimento in Parlamento, Roberta Lombardi e Vito Crimi. Ma ormai il treno è partito e tutti (gli altri) corrono ai ripari.

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