Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Sfilata e parata, in seimila per il 63° della Repubblica

La parata per la Festa della Repubblica

  • a
  • a
  • a

{{IMG_SX}}L'omaggio del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano è stato il primo atto della cerimonia per il 63/o anniversario della Repubblica. La parata militare quest'anno si adegua ai tempi di crisi, riducendo i partecipanti (circa 6.400 contro i 7.200 della passata edizione) e i tempi (80 minuti invece dei canonici 90). Con i risparmi, il ministero della Difesa ha devoluto un milione di euro alle zone terremotate dell'Abruzzo. Momento conclusivo, gli onori finali e il passaggio delle Frecce Tricolori che hanno già fatto un primo sorvolo sul Vittoriano. Nella giornata del 2 giugno, l'omaggio va a chi perse la vita «in spirito di fedeltà alla Patria nella guerra voluta dal fascismo» e a chi cadde successivamente «per far sì che l'Italia riconquistasse libertà, indipendenza e unità». Lo scrive il presidente della Repubblica nel messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, gen.Vincenzo Camporini. Napolitano esprime a nome del Paese la sua gratitudine alle Forze armate che, scrive, oggi sono custodi e garanti della Costituzione e della sicurezza, in prima linea anche al fianco delle genti d'Abruzzo colpite dal sisma. Messaggio del ministro Difesa La Russa: Forze Armate risorsa insostituibile per la nazione, componente essenziale e vitale della nazione. Rispondendo a chi lo invita a non mollare, al termine della cerimonia all'Altare della Patria per il 2 giugno, Silvio Berlusconi risponde di non pensarci proprio: «sono solo agli inizi», dice fermandosi a stringere mani ai molti curiosi. Poi, rivolto a un bambino che gli dice che a breve sarà il suo compleanno torna a ironizzare sulla festa di Noemi Letizia a Casoria: «Andare alle feste di compleanno e ai battesimi in questo periodo non butta bene: chissà cosa si inventano. Allora è meglio se ti faccio gli auguri qui».Il passaggio delle Frecce Tricolori ha segnato, come da tradizione, la fine della parata militare ai Fori Imperiali per la 'Festa della Repubblicà. Subito dopo, sono stati resi gli onori al capo dello Stato Giorgio Napolitano che, dopo le note dell'Inno d'Italia, ha lasciato la tribuna d'onore salutando le altre cariche istituzionali - il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante - per salire a bordo della Flaminia decappottabile, in piedi salutando la folla delle tribune laterali che lo applaudiva, per far rientro al Quirinale.   Il premier è salito al palco d'onore dalla scala posteriore e poi ha preso posto tra il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e il presidente del Senato, Renato Schifani. Dopo pochi minuti Berlusconi ha stretto la mano al capo dello Stato che siede tra Schifani e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, scambiando qualche parola. Fonti di palazzo Chigi spiegano che il leggero ritardo del premier è dovuto a 'telefonate istituzionali'. E' una sfilata più sobria e più breve del solito - 80 minuti circa - quella di quest'anno a Roma in via dei Fori Imperiali. Grazie a questi risparmi, il ministero Difesa è riuscito a devolvere un milione di euro a favore dei terremotati dell'Abruzzo. Le Forze armate sono "strumento di cooperazione per la costruzione ed il mantenimento della pace e della sicurezza collettiva". Lo sottolinea il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, in occasione della Festa della Repubblica.

Dai blog