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Citroen, evoluzione di una Cactus

Tre motori al lancio con nuove sospensioni e interni

Giovanni Massini
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La Citroen ha messo le mani su uno dei suoi prodotti più innovativi, la Cactus. L'auto, con le sue proporzioni (4.70 m, bagagliaio 358/1.170 litri), con i suoi «Airbump» anti sportellata (degli inserti in materiale plastico ad aria compressa, posizionati al centro degli sportelli), diciamolo, ha fatto davvero parlare di se. Oggi, dopo 4 anni, arriva una nuova interpretazione e, pur mantenendo la stessa architettura tecnica, fa un enorme salto di qualità, sotto il punto di vista della vita a bordo. La Citroen, si sa, ha sempre anticipato i tempi, in fatto di assetti ed ammortizzazione e non si smentisce. Questa nuova C4 Cactus porta su strada una tecnologia derivata dall'universo dei rally, addomesticata per offrire il massimo del comfort. Si tratta degli ammortizzatori dotati di smorzatori idraulici progressivi (in altri paesi sono a richiesta, qui da noi sono di serie su tutte le versioni), vediamo di cosa si tratta: due meccanismi idraulici sono posizionati a fondo corsa degli ammortizzatori e, quello inferiore regola la compressione e quello superiore l'estensione. Il risultato è che l'ammortizzazione è super equilibrata, il sistema assorbe le asperità e, anche passando sui classici dossi «Speed breaker», l'auto sembra galleggiare, sempre allo stesso livello, senza scossoni o sobbalzi (in Citroen lo chiamano effetto tappeto volante). A Livello estetico, anche se il 90% dei componenti è cambiato, la Cactus resta una Cactus: cambia un po' il frontale, gli Airbump che occupavano una bella fetta degli sportelli, sono stati ridotti di dimensioni e cambia anche il disegno dei proiettori, sia gli anteriori, che i posteriori. Qualche accorgimento estetico modifica gli interni. Anche se le linee sono decisamente più sobrie, le protezioni in gomma circondano l'auto, dagli sportelli ai passaruota, offrendo una sorta di barriera antisportellata a 360°. Degni di nota i nuovissimi sedili «Advanced Comfort»: realizzati con una schiuma poliuretanica molto densa e con rivestimenti super elastici, in grado di offrire il massimo in tema di comfort ed assetto posturale (sono disponibili con tre pacchetti: wild gray, metropolitan red e hype red) e meritano una piccola spesa in più. Abbiamo testato in strada le due versioni benzina, entrambe derivate dal 3 cilindri, di 1.2 litri, Pure Tech, uno da 130 Cv, con cambio manuale, l'altro da 110 Cv, disponibile anche con automatico a 6 marce EAT6. Il primo risulta, decisamente, più esuberante, ma il 110 automatico, a nostro avviso, è decisamente il suo. C'è anche un diesel da 110 Cv, al momento solo manuale, ma entro l'anno arriverà con automatico e 120 Cv. La commercializzazione, in Italia, partirà dal 17 marzo ed i prezzi partono dai17.900 euro.

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