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Mamma e gemellini morti: "E' stato un aborto spontaneo inarrestabile"

Katia Perrini
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«Dalla documentazione esaminata e dalle numerose testimonianze raccolte dal personale non si evidenziano elementi correlabili all'argomento "obiezione di coscienza". Si è trattato di evento abortivo iniziato spontaneamente, inarrestabile, trattato in regime d'emergenza». È uno dei passaggi della relazione preliminare della task force istituita dal Ministero della Salute dopo la morte all'Ospedale Cannizzaro di Catania della 32enne Valentina Milluzzo e dei due gemelli che portava in grembo. Nella relazione preliminare, a cui entro 30 giorni seguirà quella definitiva, viene ricostruita passo passo la vicenda di Valentina Milluzzo. "La paziente era in trattamento adeguato per le condizioni di rischio dal momento del ricovero", si legge tra l'altro nel documento. "Le prime valutazioni cliniche e il monitoraggio dei parametri vitali non evidenziano alcun dato anomalo, se non - alle ore 16 circa - un iniziale abbassamento della pressione arteriosa. Gli accertamenti ematici evidenziano, in modo crescente dall'inizio alla fine, una situazione compatibile con un quadro settico e una coagulopatia da consumo, con progressiva anemizzazione e progressivo calo dei valori pressori". Nella relazione si parla inoltre di somministrazione di "farmaci appropriati". "I parenti - spiegano dalla task force ministeriale - sono stati sempre informati e sostenuti dall'intera equipe degli ostetrici e degli anestesisti".

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