Scuola, direttori e dirigenti da 25 anni: servono interventi integrativi e correttivi
L’anno scolastico 2024/2025 segna il compimento di 25 anni dall’introduzione della dirigenza scolastica e della direzione amministrativa nelle scuole autonome, istituite con personalità giuridica a partire dal 1° settembre 2000. L’autonomia scolastica ha comportato una profonda trasformazione istituzionale e ha richiesto una ridefinizione degli organi preposti alla governance e alla gestione delle scuole.
La riforma ha comportato la transizione dei Presidi e Direttori Didattici alla qualifica di Dirigenti scolastici (DS) e dei Responsabili Amministrativi a Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), all’interno di un nuovo assetto normativo e contrattuale. Tuttavia, mentre i DS hanno beneficiato di una chiara definizione giuridica e di un progressivo miglioramento economico grazie a una rappresentanza sindacale efficace, i DSGA hanno subito penalizzazioni sia economiche sia normative, aggravate dalla recente regressione del CCNL 18/1/2024 che ha trasformato il loro ruolo in un incarico a termine.
Queste criticità derivano da scelte politiche e sindacali inadeguate, che hanno trascurato il crescente carico di lavoro e le responsabilità dei DSGA. Per superare tale squilibrio, si propone il passaggio dei DSGA dall’attuale comparto all’area dirigenziale o, in subordine, un intervento politico vincolante verso l’ARAN con adeguati stanziamenti.
Sul piano normativo, è necessario verificare se le scuole siano effettivamente in grado di sostenere l’attuale decentramento amministrativo e normativo, oggi pensato per strutture ben più complesse. Le rilevazioni ANP e ANQUAP evidenziano un diffuso stress lavoro-correlato tra DS e DSGA, segno di un sistema in affanno. Servono quindi o una riduzione delle funzioni attribuite, o norme specifiche in deroga, o il potenziamento degli organici con adeguate professionalità.
Non si è inoltre accompagnata alla riforma una revisione degli organi collegiali, ancora regolati dai decreti delegati del 1974. Organismi come il Consiglio di Istituto e la Giunta Esecutiva risultano oggi anacronistici e, in alcuni casi, in conflitto con le funzioni attribuite a DS e DSGA.
Infine, si propone di riformare il reclutamento dei Dirigenti scolastici, superando l’attuale vincolo dell’accesso riservato ai docenti. I DSGA e i funzionari apicali del Ministero, con analoghi titoli culturali e una conoscenza approfondita delle scuole, dovrebbero poter partecipare ai concorsi dirigenziali. È inoltre urgente ridefinire in modo puntuale il rapporto tra DS e DSGA in termini funzionali e non gerarchici, eliminando ogni forma di potere disciplinare del DS sul DSGA.
Le riflessioni e le proposte contenute mirano ad avviare un confronto politico, sindacale e professionale serio, aperto e costruttivo.
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