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È morto Joaquin Navarro Valls, addio allo storico portavoce di Papa Giovanni Paolo II

Joaquin Navarro Valls

Silvia Sfregola
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È morto oggi pomeriggio dopo una lunga malattia Joaquín Navarro-Valls, storico direttore della sala stampa vaticana dal 1984 al 2006. Nato a Cartagena il 16 novembre 1936, Navarro-Valls era legato, in modo particolare, al pontificato di Giovanni Paolo II. Rassegnò le dimissioni dall'incarico di direttore della sala stampa vaticana l'11 luglio 2006.  Un laico come portavoce della sala stampa vaticana Un uomo gentile e affabbile che ha gestito prima le parole di Giovanni Paolo II e poi, negli ultimi mesi di vita del Pontefice, vista la sua competenza di medico, la comunicazione sulle condizioni di salute del Papa polacco. Il volto di Navarro Valls compare spesso in televisione, commosso, mentre mette al corrente il mondo sulla salute in declino del Papa. È stato sia corrispondente per Nuestro Tiempo, sia inviato estero per il quotidiano di Madrid ABC. E' stato eletto membro del consiglio d'amministrazione (1979) e successivamente presidente dell'Associazione stampa estera in Italia (1983 e 1984). Con l'elezione del cardinale Joseph Ratzinger, divenuto Papa Benedetto XVI, e con l'approvazione del nuovo pontefice, Joaquin navarro Valls continua il suo lavoro per oltre un anno. Rassegnato le dimissioni il giorno 11 luglio 2006. Papa Benedetto XVI nomina come successore il gesuita Federico Lombardi. Non gestisce solo la comunicazione, ma è anche consigliere, diplomatico e ambasciatore di Wojtyla. Ha saputo trasformare la sala stampa vaticana in una macchina a totale servizio dell'immagine pubblica di Giovanni Paolo II. Fondamentale nella sua vita l'incontro con Josemaría Escrivá de Balaguer. Il suo impegno nella Prelatura risale agli anni 50 ma negli anni 1970-75, si trasferisce a Roma vivendo nella sede Romana con il fondatore dell'Opus Dei. Durante gli anni del pontefice polacco riesce a gestire due momenti di crisi: la pedofilia negli Usa, il doppio suicidio omicidio del comandante della Guardia Svizzera, Esterman di sua moglie Gladys e del soldato Tornay. Come numerario dell'Opus Dei, prende l'impegno di vivere il celibato. Quando un giornalista gli domanda del suo voto risponde: La castità è un voto che riguarda i religiosi. Invece la mia è una scelta di vita e di comportamento. In ogni caso... non è stato difficile. Nella vita ogni scelta comporta la necessità di lasciarsi dietro qualcosa: ogni volta che si dice di sì a qualcosa si sta dicendo anche di no a tante altre. Quelli che vogliono tutto finiscono col non sposare mai una vera idea, rimanendo alla fine sterili".

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