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«Honey» batte Tarantino, teen-ager al potere

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Maria De Filippi: c'è identificazione ma bisogna evitare le illusioni come facciamo in «Amici»

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Non accade però alla Tv di «Amici della De Filippi», ma in «Honey», film diretto da Bille Woodruff, che piomba nelle sale italiane e, a sorpresa, sbanca al botteghino (specie tra i giovanissimi di 10-14 anni) superando anche «Kill Bill 2». Per questo piccolo caso, una trama piena zeppa di clichè con la ragazza di colore Honey Daniels (Jessica Alba, della serie tv cult tra i giovani, «Dark angel»), divorata dall'ambizione di ballare che si trasferisce nel cuore di Los Angeles per raggiungere il suo scopo. Di giorno dà lezioni di hip-hop ai bambini del quartiere, e di notte, appena il suo lavoro al bar termina, si getta sulla pista da ballo del club a ballare. Ed ecco che arriva come nelle più belle favole l'occasione della sua vita: un regista tv la nota e le offre un'occasione come ballerina in uno spot pubblicitario. Da questo momento tutto cambia, per Honey arrivano le coreografie con musiche dei più grandi artisti dell'hip-hop e R&B (Missy Elliot, Ginuwine, Jadakiss & Sheek, Tweet). Il successo di «Honey», che anche negli Usa ha raggiunto a dicembre al suo esordio nel week-end il secondo posto (dopo «The last samurai») con un incasso di 14 milioni di dollari, non è un caso isolato. Anche questa settimana sono state proprio le ragazzine ha far volare negli States al box office «Mean girls» un film su una liceale che viene coinvolta in una guerra fra clan delle sua classe, e far collocare al terzo posto «13 going on 30» in cui una tredicenne si sveglia nel corpo di una donna di trenta anni. Vincente in «Honey» ovviamente anche la colonna sonora con divi dell'hip-hop, amati dai giovanissimi, e la brillante regia di Billy Woodruff, esordiente nel lungometraggio, ma con alle spalle video musicali per star come Usher, Britney Spears e Toni Braxton. Per Maria De Filippi, conduttrice di «Amici», alla base del successo della pellicola «c'è un vero e proprio processo di identificazione». I teenagers che sono andati a vedere «Honey» non hanno potuto che immedesimarsi con Jessica Alba, ambiziosa protagonista del fortunato film. Una cosa questa che potrebbe «essere anche alla base del successo del format di Amici». A sostenerlo è la stessa conduttrice, pioniera di un genere che si è fatto strada conquistando anche la prima serata. Il target di riferimento del film di Bille Woodruff è del resto lo stesso dell'accademia tv di Canale 5, che, non a caso, ne ha ospitato anche il promo. Nato sulla scia del film culto «Fame» («Saranno famosi») (titolo delle prime due serie del programma) lo show della de Filippi ha proprio l'obiettivo di valorizzare giovani talenti. Per molti si tratta di una fabbrica di illusioni, con il rischio che diventare ballerino, cantante o attore sia percepito dai ragazzi come l'unico lavoro possibile. «Ma noi ci impegniamo proprio a dimostrare il contrario - spiega la de Filippi - visto che per molti ragazzi il sogno si infrange proprio ai provini o nel corso della trasmissione, quando si rendono conto di non essere all'altezza del ruolo». Per i ragazzi di «Amici» comunque arriva una vera opportunità (almeno per 23 di loro selezionati tra le tre edizioni del programma): quella di essere protagonisti, a ottobre al Teatro Sistina, di un musical famoso come «Footlose», tratto dal film omonimo.

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