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Deep Web, smascherato traffico di armi, droga e pedopornografia

Polizia postale

Individuato e sequestrato un gigantesco mercato illegale no-stop sul web nascosto ai motori di ricerca

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Più di 14mila iscritti alla community illegale, 170mila soggetti che hanno partecipato a transazioni illecite, 12 "hidden service" sequestrati. Sono solo alcuni numeri dell'operazione "Babylon", con la quale la Polizia postale, per la prima volta nel nostro Paese, ha individuato e sequestrato un gigantesco mercato illegale aperto no stop sul cosiddetto "deep web", ovvero il web nascosto ai tradizionali motori di ricerca. Sequestrati anche 11mila wallet (conto correnti) di bitcoin, la moneta virtuale usata per acquistare non solo foto e video di contenuto pedopornografico ma anche armi, droghe, documenti falsi, kit di hackeraggio e codici per la clonazione di carte di credito.   Il mercato illegale online E' il secondo sequestro al mondo di un marketplace di questo tipo e dimensioni, dopo quello realizzato lo scorso anno dall'Fbi nell'ambito dell'operazione "Silk Road". "Si tratta - ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il direttore del Servizio Polizia postale, Roberto Di Legami - di un enorme sito di e-commerce illegale con un catalogo vastissimo di file pedopornografici ma anche di armi, droghe, kit di hackeraggio, codici per la clonazione di carte di credito, passaporti falsi. Se ne parlava da tempo, ma questa è la prima prova concreta che questo mercato alternativo esiste davvero, il concretizzarsi di un fantasma evocato da tempo". Babylon è "un punto di incontro tra domanda ed offerta, chi vi si muoveva lo faceva nella convinzione di essere completamente anonimo, dunque non tracciabile, ed aveva elevatissime capacita' informatiche e una larga disponibilità di criptomoneta" (per i bitcoin sequestrati si può parlare di un valore nominale di almeno un milione di euro).   La pista della pedopornografia L'indagine, condotta dagli specialisti del Cncpo, il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia on line della Polizia postale, è partita dal "pedinamento" informatico di una comunità di pedofili interessati ad organizzare tour di turismo sessuale in diverse aree del mondo. Ben presto, però, gli investigatori hanno capito che gli scambi illegali riguardavano praticamente qualsiasi settore, persino buoni pasto "taroccati" e accesso a trasmissioni paytv. In particolare, si è riusciti a risalire ad un soggetto, originario della Campania, che da solo gestiva 12 "hidden service", ciascuno dei quali dedicato ad un filone: manuali su come restare anonimi nella rete, tecniche di truffa, documenti falsi, un sito di "annunci" stile "Portobello" pensato per incrociare domanda e offerta.   Cos'è il deep web Per il procuratore aggiunto Michele Prestipino della Procura distrettuale di Roma "è un'indagine modello sotto diversi punti di vista, che da un lato segna l'impegno della Dda su frontiere investigative sin qui inesplorate, dall'altro evidenzia il livello eccezionale di professionalità degli investigatori della Polizia postale. Tutti ne parlano ma nessuno ha una reale contezza delle dimensioni e della effettiva estensione del deep web, e più un fenomeno è nuovo più è difficile definirne il perimetro: parliamo di un mondo incredibile, parallelo ad Internet che paradossalmente rappresenta solo una piccola parte delle comunicazioni via web". "Il mondo virtuale delle reti dark - ha ricordato Prestipino - ha le sue gerarchie e severe regole di accesso e affiliazione: entrare in questa comunità così chiusa è stato estremamente difficile". "Abbiamo scoperchiato quel vero e proprio vaso di Pandora che era Babylon - ha concluso il direttore del Cncpo, Elvira D'Amato - E' un'inchiesta che apre scenari completamente nuovi, abbiamo potuto esplorare dal di dentro il web sommerso solo grazie a quella potentissima arma di contrasto che è la possibilità di agire al 100% sotto copertura. Il nostro obiettivo è deanonimizzare queste reti".

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