Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Ricucci: "Non ho picchiato la mia ex Ha 19 anni. È mitomane. Sarà caduta"

1901S__WEB

Amore infranto con la bella Patrizia Bonetti

  • a
  • a
  • a

«Una mitomane, avvelenata di protagonismo. Una baby killer, anche se non ha ammazzato nessuno, che ha ben più dei suoi 19 anni. Navigata, in giro per l'Italia a far danni da quando non era ancora maggiorenne». Così Stefano Ricucci, l'ex immobiliarista di Zagarolo, descrive Patrizia Bonetti, la ex compagna che domenica all'alba ha raccontato ai poliziotti di esser stata picchiata da lui mentre era col figlio Edoardo.     Signor Ricucci, questa ragazza non ha detto tutta la verità? «Almeno ha mentito nell'ultima parte. Io la conosco bene Patrizia, l'ho incontrata quando all'hotel Bernini partecipava al casting per diventare la nuova Belen. Cerca disperatamente di farsi pubblicità, a 17 anni già viveva con Vacchi, a Natale scorso era a Miami dove siamo stati insieme. È nota a tutti, dopo tre mesi l'ho sbolognata perché la notte si trasforma. Come dottor Jekyll e mister Hyde».     L'ha picchiata o no? «Ma non scherziamo. Io non la vedo almeno dal 10 marzo, quando la nostra storia è finita. Non l'ho neanche più sentita».     Però sabato sera lei Patrizia l'ha incontrata. «Sono andato all'hotel De Russie, in via del Babuino, per l'aperitivo. Avevo un tavolo con sei persone tra cui mio figlio Edoardo col quale esco diverse volte, vivendo lui con me. Quando la mia amica Francesca è venuta al mio tavolo per chiedermi se lei, Patrizia che era arrivata da poco a Roma ed altre due ragazze con loro potevano unirsi a noi, io le ho fatte accomodare».     Patrizia Bonetti è un'amica di suo figlio. Anche questo non è vero? «È naturale che si conoscano, lei ha praticamente vissuto con me - quando non era a Bologna dai genitori - da dicembre a tutto febbraio».     Torniamo a sabato sera. «L'aperitivo è andato per le lunghe e alle 23,30 ci siamo presentati non più in sei, come prenotato, ma in dodici».     C'era di nuovo Patrizia? «Beh sì, era con le altre ragazze che erano con lei al De Russie».     Poi cos'è successo? «Lei era già ubriaca, non si reggeva in piedi. Si sarà scolata almeno due bottiglie di vodka, poi lo champagne. Sul tardi, era l'1,30 più o meno, ho detto a Dodo (Edoardo ndr): "Dai facciamo finta di andare al bagno e ce ne andiamo"».     Temeva che la ragazza potesse seguirvi? «È venuta a Roma per rompere a me. Ma io questa meno la vedo e meglio sto. È stata Francesca a dirmi che era arrivata da Bologna intorno alle 19,40 e poi, dopo esser andata a casa della nostra amica in via Margutta per cambiarsi, si è presentata all'aperitivo».     Suo figlio, Edoardo, a casa con lei però ci è rimasto poco. «Era pur sempre sabato sera, quindi è uscito di nuovo prendendosi la mia macchina. A quel punto ho iniziato a mandare messaggi su whatsapp agli amici che erano con me al tavolo e che neanche avevo salutato per defilarmi. Poi Francesca mi ha detto che Patrizia era sparita, che credeva fosse con me. Lei l'ha aspettata al ristorante, ma quando ormai stava chiudendo è andata a casa».     Ma perché non si è messo a dormire? «Beh, mi sono preoccupato di dove fosse. Patrizia ha pur sempre 19 anni. E comunque mio figlio era in giro con la macchina e pioveva. L'ultima volta che gliel'ho prestata ha fatto l'incidente».     Quindi, cos'ha fatto? «Nel frattempo gli altri se ne erano andati a ballare al piano bar di Casina Valadier. Una mia amica alle 3 mi ha chiamato dicendomi che Patrizia, ubriaca, stava dormendo sdraiata su un divano. Mi ha detto: "Chiamo Dodo che è in giro". Lui li ha raggiunti, c'era Fabio, un mio amico da 27 anni, che gli ha dato le chiavi del suo pied a terre in centro, nei pressi di via Boncompagni, per portarla lì. Tanto lui avrebbe dormito a Castel Gandolfo».     Edoardo ha lasciato gli amici per portare Patrizia nell'appartamento? «L'ha soccorsa. Se l'è incollata per portarla al sicuro, considerato che da Francesca ormai non ci sarebbe potuta tornare, vista l'ora tarda».     Perché li ha raggiunti? «Sono stato due ore a chiamare mio figlio, senza ricevere risposta. Ero preoccupato, Fabio mi ha detto che era andato a portarla nel suo appartamento e sono andato per vedere se era lì. Ho citofonato, si sono affacciati entrambi, Lei aveva la sigaretta in mano e stava bene. Ho urlato ad Edoardo: "Scendi", ed è sceso».     Non è vero quindi che sono andati a letto insieme e si è ingelosito? «No».     Non l'ha picchiata? «No, io ho preso mio figlio e me ne sono andato a casa».     Eppure, quando i poliziotti si sono presentati nell'appartamento, la ragazza aveva il volto tumefatto. In ospedale le hanno dato 30 giorni di prognosi per un trauma cranico e facciale. «Io non so cosa abbia fatto, non l'ho vista dall'1,30 alle 4,30. Quella si distrugge, tra alcol e altro, può esser caduta».     Perché Patrizia Bonetti avrebbe dovuto inventarsi tutto? «Non lo so, è una ragazza malata di protagonismo. Comunque la denuncerò per calunnia, così me la levo di torno». 

Dai blog