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Condannato per peculato Gaetano Gifuni

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L'ex segretario generale della presidenza della Repubblica ha usato la manodopera della tenuta di Castelporziano per la costruzione di un mobile di legno nella sua abitazione

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È stato condannato a un anno e cinque mesi di reclusione l'ex segretario generale della presidenza della Repubblica Gaetano Gifuni ritenuto colpevole di peculato e abuso d'ufficio per aver utilizzato la manodopera della tenuta di Castelporziano per la costruzione di un mobile in legno nella sua abitazione. La condanna è stata emessa dai giudici dell'ottava sezione penale del tribunale di Roma che hanno condannato anche il nipote di Gifuni, Luigi Tripodi, a quattro anni e sei mesi di reclusione sempre per gli stessi reati. Tripodi, che era capo del servizio giardini e tenute del Quirinale, è stato invece assolto dall'accusa di essersi appropriato di oltre 4 milioni di euro tra il 2002 e il 2008. I giudici hanno assolto inoltre l'ex direttore della tenuta del presidente della Repubblica di Castelporziano Alessandro De Michelis e Giorgio Calzolari, un funzionario dell'ufficio servizi tenute e giardini del Quirinale, e Paolo Di Pietro, contabile della stessa tenuta. La condanna per Gaetano Gifuni, per il quale il pm Paolo Ielo aveva sollecitato due anni e un mese di reclusione, è stata sospesa e il collegio ha ordinato anche l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di un anno e quattro mesi. Nel corso del procedimento ha patteggiato la pena a cinque anni di reclusione, ridotta poi a due per l'indulto, Gianni Gaetano, un contabile della tenuta.

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