Via libera definitiva a Manovra 2026, da misure Irpef a pace fiscale
Roma, 30 dic. (askanews) - Via libera alla Camera alla manovra di bilancio da 22 miliardi in seconda lettura, senza modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato, il giorno dopo il voto di fiducia (con 219 sì) e una lunga maratona notturna per l'esame degli ordini del giorno.
Una manovra, ha rivendicato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, improntata alla prudenza e che dovrebbe portare l'Italia ad uscire dalla procedura di deficit eccessivo già nel 2026.
"Il punto fondamentale di questa manovra" è che "noi di fatto abbiamo detassato gli aumenti contrattuali fatti nel settore privato, oltre ad aver aumentato e chiuso tutti i contratti pubblici che erano fermi da anni", ha sottolineato Giorgetti dopo il voto di Montecitorio, rivendicando che ciò significa "aumenti concreti dei salari e degli stipendi dei lavoratori dipendenti".
L'esame nel merito si è tenuto quest'anno al Senato, sollevando le proteste dell'opposizione per il passaggio solo formale alla Camera. Il percorso a Palazzo Madama è stato non privo di inciampi. L'esame in Commissione ha cambiato profondamente il testo approvato in Consiglio dei ministri con al centro la riduzione dal 35% al 33% del terzo scaglione Irpef per i redditi fino 50mila euro, il rifinanziamento del fondo sanitario, il prelievo dal settore bancario e la nuova pace fiscale in 54 rate.
Non sono mancati i momenti di tensione in maggioranza culminati con lo stop della Lega alle misure sulle pensioni in materia di riscatto della laurea e di finestre pensionistiche poi ritirate dal governo.
La manovra prevede un incremento del livello di finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, ma anche l'aumento progressivo (negli anni 2026-2028) dell'importo minimo fisso delle accise su sigarette e la modifica delle aliquote dell'accisa sulla benzina e sul gasolio. La segretaria del Pd, Elly Schlein, parlando con i giornalisti dopo l'approvazione della legge di bilancio alla Camera, ha tuonato:
"Le prime preoccupazioni degli italiani sono il carovita e le liste d'attesa per la sanità. Una manovra che su questo peggiora le cose va nella direzione sbagliata. Tagli alla sanità pubblica, alla scuola, ai trasporti e anche sulle pensioni hanno allungato l'età pensionabile".
"Noi abbiamo detto di no e abbiamo fatto altre proposte per un'altra visione del futuro del Paese: salario minimo, congedo paritario, più soldi nelle tasche degli italiani e no all'allungamento dell'età pensionabile", ha concluso Schlein.
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